Interventi privati, infermieri pubblici e materiali dell’ospedale: oculista nei guai
Farebbero parte di una vera e propria associazione a delinquere i quattro soggetti indagati dai Carabinieri e dalla Guardia di Finanza di Catanzaro, che questa mattina ha notificato altrettante misure interdittive al termine di articolate indagini che hanno interessato la nuova azienda ospedaliera "Renato-Dulbecco".
Ad essere indagati - per le ipotesi di reato di peculato, autoriciclaggio e truffa ai danni dello Stato - sono un dirigente medico (un oculista), due infermieri ed un imprenditore: si tratta in particolare di Marco Scicchitano, 59enne primario facente funzioni del reparto di Oculistica della Dulbecco, degli infermieri dello stesso reparto Riccardo Sperlì (57 anni) e Anna Rita Procopio (52), tutti e tre sospesi; e dell’imprenditore Maurizio Gigliotti (di 62 anni), sottoposto al divieto di esercitare attività imprenditoriale.
Un quadro che presenterebbe gravi secondo il Gip del Tribunale del capoluogo, che ha così disposto un'interdittiva di un anno dall'esercizio delle rispettive professioni. Deciso anche il sequestro preventivo di due immobili, entrambi nelle disponibilità di uno degli indagati.
Le indagini - che hanno coinvolto anche il nucleo economico-finanziario ed il gruppo tutela spesa pubblica della Guardia di Finanza, ed i Nas dei Carabinieri - si sono concentrate sull'unità operativa oculistica della nuova azienda ospedaliera, e tramite numerose intercettazioni (e successive perquisizioni) sarebbe emerso un presunto "disegno criminale" volto al peculato di dispositivi medici e farmaci.
Sostanzialmente, l'ipotesi è che il medico abbia omesso di versare all'azienda parte dei compensi ottenuti in "intramoenia allargata" (ossia visite mediche prescritte dall'azienda ospedaliera ma svolte nello studio privato), ed assieme agli infermieri coinvolti abbia deliberatamente eseguito degli interventi chirurgici privatamente, anche senza autorizzazione sanitaria, utilizzando però il materiale ospedaliero.
In questo frangente sarebbe entrato in gioco l'imprenditore, che opera nel settore medico, che avrebbe consentito l'autoriciclaggio del materiale emettendo delle fatture false e permettendo così al medico di giustificare, a fronte dei controlli dell'azienda, la falsa disponibilità di dispositivi, presidi e materiale medico.
Un piano che tuttavia non è sfuggito ai controlli dei militari, che questa mattina hanno notificato l'interdizione ai quattro soggetti direttamente coinvolti. Risultano inoltre indagati anche altri tre soggetti per favoreggiamento.