Con i soldi sottratti ai Comuni avrebbero acquistato un palazzo: scatta il sequestro

Crotone Cronaca

Si arricchisce di un nuovo capitolo l'indagine che nel maggio dello scorso anno aveva portato alla luce dei presunti ammanchi milionari dalle casse di alcuni Comuni del crotonese.

Questa mattina i Carabinieri del comando provinciale sono intervenuti tra Crotone, Savelli e Rende, per notificare il sequestro preventivo di un immobile, ubicato a Rende, acquistato verosimilmente grazie ai proventi illeciti gestiti dal gruppo.

L'INDAGINE NATA DA UNA DENUNCIA

Facciamo un passo indietro: è il novembre del 2023 quando i Carabinieri di Cirò Marina avviano un'indagine a seguito della denuncia, da parte dell'allora sindaco di Savelli, su un ammanco da un milione di euro dalle casse comunali.

Indagine che si concluderà nel maggio del 2024 (LEGGI) con tre indagati, tutti alle dipendenze dell'ente, accusati di peculato, falsità ideologica e materiale ed impiego di denaro di provenienza illecita (ossia autoriciclaggio).

Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, i tre avrebbero inoltrato almeno 320 mandati di pagamento all'ente, sicuri del fatto di lavorare nei settori finanziari, contabili e tribuari, e riuscendo così ad occultare il tutto.

Uno stratagemma che sarebbe andato avanti dal 2008 al 2023, e che avrebbe permesso di sottrarre quasi 3 milioni di euro. Soldi trasferiti, inizialmente, sui conti correnti degli indagati, e poi "smistati" su altri conti per prevenire ogni possibile prelievo ed eludere i controlli.

A seguito della prima richiesta di sequestro preventivo, i militari rinvennero nelle abitazioni degli indagati numeroso materiale documentale sulla presunta truffa, ma anche del denaro contante (esattamente 18 mila euro e 1.300 dollari), numerosi gioielli, preziosi, orologi di lusso (dal valore non inferiore a 150 mila euro) alcuni dei quali persino depositati in un istituto di credito locale.

Ma non solo: furono trovati diversi conti correnti, delle società e dei beni immobili (4 appartamenti e 2 terreni agricoli dal valore stimato in 800 mila euro) e diverse auto e moto di grossa cilindrata. Il tutto sequestrato e messo a disposizione dell'autorità giudiziaria già lo scorso anno, al termine dell'indagine.

LO STABILE SCOPERTO GRAZIE AI CONTROLLI

Indagine che però è proseguita, ed avrebbe portato ad accertare altri prelievi illeciti non solo dalle casse comunali di Savelli, ma anche di Pallagorio e Cirò Marina.

Secondo gli inquirenti il gruppo infatti sarebbe riuscito ad effettuare ulteriori 105 mandati di pagamento totalmente falsi, riuscendo ad ottenere almeno altri 305 mila euro a danno delle casse comunali.

Il "trucco" sarebbe consistito nel far figurare i versamenti come destinati a persone giuridiche o fisiche realmente esistenti ed aventi diritto, salvo poi modificare i canali di accredito con quelli personali.

Un artificio scoperto solo confrontando i registri di contabilità e tesoreria degli enti, visionando ogni singolo documento ed ogni singolo bonifico.

Tale somma di denaro sarebbe stata poi impiegata per acquistare un palazzo a Rende, intestato in maniera fittizia ad una trentaduenne, figlia di uno degli indagati.

Parte dello stabile sarebbe stato affittato a nero almeno dal 2018, senza alcun contratto, ad una studentessa che avrebbe pagato 180 euro al mese fino al 2024, aumentati poi a 190 euro al mese nell'anno corrente.

Questa mattina, dunque, i militari hanno notificato il sequestro preventivo dell'immobile a due soggetti, assieme al sequestro di altri beni (denaro, conti correnti, gioielli, capi di vestiario, veicoli ecc.) ritenuti proventi dei reati di peculato, falso ed autoriciclaggio.