Con false richieste di pagamento sottratti al Comune quasi tre milioni: tre indagati
Tramite l’emissione di false richieste di pagamento sarebbero riusciti ad ottenere continui pagamenti dal Comune di Savelli, pur non avendone alcun diritto.
Una storia paradossale quella scoperta dai Carabinieri del nucleo investigativo del comando provinciale di Crotone, che nella giornata di ieri ha rintracciato tre persone - tutte residenti nel crotonese ma con attività sparse in tutta Italia - ritenute gli artefici della presunta truffa ed accusati di peculato, falso ideologico ed autoriciclaggio.
Si tratta dell'ex responsabile del settore Finanziario, Contabile e Tributi del Comune Michele Giudicissi, dell'ex dipendente dello stesso ente, Olga Caputo, e di Giovanna Panaja, titolare di un'impresa.
Un “sistema” che, secondo gli inquirenti, sarebbe andato avanti indisturbato dal 2013, e che avrebbe così permesso al trio di sottratte la bellezza di due milioni ed 830 mila euro dalle casse comunali.
Fondi destinati al pagamento di servizi resi all'ente, che però sarebbero finiti in parte in tasca a dei privati: il che sarebbe stato possibile grazie alla creazione di ben 320 mandati di pagamento considerati completamente falsi, che però, una volta trasmessi al Comune, sono stati versati sui conti correnti degli indagati o di alcune aziende a loro riconducibili.
L'operazione dei militari, infatti, svolta nella giornata di ieri, si è estesa non solo tra le province di Crotone e Catanzaro, ma anche in quelle di Milano, Modena e Firenze.
Uno degli indagati avrebbe gestito un bar a Firenze, all'interno della stazione ferroviaria di Santa Maria Novella, nel quale avrebbe reimpiegato parte del denaro sottratto illecitamente, da cui la contestazione del reato di autoriciclaggio.
A Modena, invece, è stata sequestrata della documentazione presso uno studio commercialistico associato, mentre a Milano è stata passata al setaccio una società ubicata nella centralissima e rinomata Via Montenapoleone.
Il provvedimento emesso dalla Procura di Crotone ha poi portato al sequestro preventivo di due terreni agricoli e quatto abitazioni per un valore stimato di circa 800 mila euro.
Sequestrati anche beni e preziosi per un valore di circa 150 mila euro, somme di denaro contante pari a poco meno di 20 mila euro, due auto ed una moto.