Ammazzata e data in pasto ai maiali, al via processo per l’omicidio di Maria Chindamo

Vibo Valentia Cronaca
Maria Chindamo

Inizia domani, giovedi 14 marzo in Corte d'assise a Catanzaro, il processo a carico di Salvatore Ascone accusato di concorso nell'omicidio dell'imprenditrice Maria Chindamo, la 44enne di Laureana di Borrello, scomparsa il 6 maggio 2016 (QUI) a Limbadi e il cui corpo, secondo la Dda di Catanzaro, è stato dato in pasto ai maiali ed i resti triturati da un trattore cingolato.

L'uomo, proprietario di un terreno attiguo a quello della donna, è accusato di avere manomesso l'impianto di videosorveglianza posto all'ingresso dell'azienda dell'imprenditrice.

"Per otto anni - ha detto alla vigilia del processo il fratello della donna, Vincenzo Chindamo che non si è mai piegato davanti alla ricerca della verità - abbiamo camminato sulle strade della speranza anche quando tutto sembrava perso. Grazie ai movimenti e alle associazioni Penelope Italia Odv, Libera Vibo, Goel-Gruppo Cooperativo, gli avvocati Nicodemo Gentile ed Antonio Cozza, tantissime scuole. Un cammino sempre con meno solitudine e sempre più in compagnia di un fronte di speranza e rinascita, fatto da tante donne e uomini partendo dal cancello di Limbadi e dai suoi abitanti".

significativo passare a comprare il pane ed essere riconosciuto ed accolto con il sorriso! È significativo e coraggioso che l'Amministrazione comunale e la scuola del centro cittadino celebrano l'8 marzo nel salone del comune in memoria di Maria Chindamo e dei valori della libertà, annunciando l'intitolazione di una via a suo nome", ha continuato.

"Dopo tutto questo tempo la prima udienza. Mi aspetto l'inizio di un percorso con una velocità diversa, in cui lo Stato si è reso più manifesto nel partecipare a questo cammino difficile. In otto anni ci sono stati silenzi operosi e si è lavorato molto, il processo ne è la dimostrazione", ha tenuto a sottolineare.

"Non ho mai smesso di credere, lungo tale interminabile periodo, nello Stato. Grazie per chi mi ha contattato sentendo di voler essere simbolicamente presente al processo per amplificare gli appelli di verità e giustizia", ha concluso il fratello della vittima.

Il processo, filone della maxi inchiesta "Maestrale", riguarda anche l'omicidio di Angelo Corigliano, avvenuto a Mileto nell'agosto 2013, per il quale sono imputati a vario titolo Salvatore Pititto, Domenico Iannello e Giuseppe Mazzitelli. (ANSA)