Il Santuario di Capocolonna torna a risplendere e riapre ai fedeli: ma c’è sempre l’incubo erosione

Crotone Attualità

Sono terminati i lavori di restauro nel Santuario della Madonna di Capocolonna, sul promontorio archeologico Lacinio. L’intervento conservativo della struttura, che accoglie la venerata Icona mariana, nel mese di maggio, è stato disposto e curato dalla Soprintendenza per la valorizzazione del patrimonio Culturale-Religioso e Paesaggistico Rurale, con i fondi Pnrr. Motivo per cui le funzioni religiose sono state sospese per oltre tre mesi e riprenderanno Domenica delle Palme, 24 marzo.


di Giuseppe Romano

Quest’anno, il “cuore” centrale che accoglie l’effige della Madonna Nera, nel pellegrinaggio di maggio, ha subito uno stop, per lavori di restauro, interni ed esterni.

Dopo tre mesi si è giunti alla fase conclusiva e si prospetta il ritorno dei fedeli, con la messa della Domenica delle Palme, che sarà celebrata da Don Bernardino Mongelluzzi, Rettore del Santuario.

L’operazione tecnica, nel complesso, ha interessato l’intera struttura, interna ed esterna. I lavori sono stati seguiti dalla sovrintendente alle belle arti, rappresentato dalla dottoressa Stefania Argenti, con la collaborazione del rettore del Santuario, soddisfatto dell’efficienza dei lavori eseguiti, in fase di modifica, ripristino ed eliminazione di parti danneggiate nel tempo. Invariata la volumetria.

“È stata eseguito un restauro perfetto e completo. Sono stati rifatti tutti gli intonaci, sia quelli esterni che interni. È stata ripristinata l’impermeabilizzazione del tetto, i portali nuovi in pietra, ricostruiti secondo una vecchia foto, e l’impianto elettrico”.

Il lavoro è stato portato a termine a costo zero:

“Abbiamo partecipato ad un bando regionale, utilizzando i fondi del PNRR, tutto sotto la direzione della Sovrintendenza dei beni culturali per il restauro delle chiese rurali, che ha curato anche la scelta dei colori”.

Si è andati un po’ fuori tempo con i lavori:

“È sorto qualche problema con un altro cantiere non nostro ma addossato al nostro muro. Problema risolto subito con l’intervento della sovraintendente”.

La chiesa ritorna funzionale il 24 marzo. Intanto procede il riordino dell’arredo e relative pulizie.

“Anche qui siamo in fase di ultimazione, con la ditta delle pulizie che provvederà al ripristino del pavimento ea trattare il cotto. L’apporto dei volontari del gruppo (Mariella, Nunzia, Tonio Cafarda e Isa) lo renderà pienamente agibile”.

Resta il problema a mare dove le onde aggrediscono le pareti del promontorio che, a piombo scendono in acqua, e l’erosione è continua. Cosa si prevede?

“Si sta interessando la Regione: è già venuto il sindaco Voce, con la commissione per un sopralluogo, in seguito ad un articolo apparso sulla frana di circa quattro anni fa, poco distante dal piazzale e, di nuovo, si è rimessa in moto la macchina. Speriamo che questa volta, la risposta dei tecnici della regione sia immediata, con la messa a mare di massi frangiflutto per salvaguardare la costa. Qui, a Capocolonna il mare bisogna “romperlo” a mare, a terra il mare deve arrivare già smorto e non deve fare danni”.

Fatto questo intervento ci sarà una messa in sicurezza del tratto dove insiste la chiesa ed altri reperti archeologici, che rischiano di essere inghiottiti dal mare.

In questa fase di ristrutturazione il Santuario è stato visionato con attenzione e non sono state riscontrate lesioni o elementi di rischio”

Siamo su un luogo ricco di spiritualità: da un estremo del promontorio è posto il Santuario della Madonna di Capocolonna, dall’altro estremo la colonna del tempio di Hera Lacinia. Quale riflesso da questi due luoghi magici?

“È una continuazione! Porto avanti la tesi che, a Capocolonna, da tremila anni, regna una donna, una ‘madre’: prima Teti, madre di Achille, poi Hera la madre degli dei e, dall’arrivo dei turchi ( 1519), è la Madonna, ‘madre di Dio’ e degli uomini e, di tutte e tre, è la Madre Grande”.