Il magistrato Manzini: “calabresi hanno qualche problema con lo Stato, non lo riconoscono”

Catanzaro Attualità

E se la Calabria fosse abitata dai piemontesi?” Il magistrati Marisa Manzini è risoluta nel rispondere agli studenti sostenendo che i calabresi non abbiano niente di meno o di più dei connazionali del nord ma che abbiano comunque qualche problema con lo Stato perché non lo riconoscono.

Si può sintetizzare in questo passaggio la mattinata che ieri ha arricchito tutti e trascorsa all’Istituto Professionale Ipssceoa, ovvero l’Alberghiero di Botricello.

L’occasione è stata la presentazione del libro di Enzo Bubbo dal titolo “Semi di legalità - Dodici stelle contro le mafie”, organizzata dal Club Lions Cropani, Botricello, Sellia Marina-Medio Jonio, in collaborazione con la dirigente scolastica Giovanna Moscato, e che ha visto la partecipazione oltre che dell'autore anche del Sindaco della cittadina costiera catanzarese, Simone Puccio, del vice Presidente del Lions Club Pietro Zungrone, e ovviamente del magistrato in servizio alla Procura generale del capoluogo di regione; incontro moderato dal giornalista Luigi Stanizzi.

La sala dell'Istituto è stata gremita da studenti e dalle massime autorità, fra cui il parroco Don Rosario Morrone e il comandante della stazione carabinieri locale, il maresciallo Davide Lombardo.

Stanizzi ha introdotto il tema e dato subito la parola alla padrona di casa, Moscato, che ha voluto sottolineare ai ragazzi l’importanza di eventi come questo che, considerati i temi trattati, sono destinati a lasciare un segno nelle coscienze, ad accendere una fiammella che porti a riflettere su ciò che è bene e ciò che è male, con la speranza, anzi la certezza, che l'esempio di persone come Manzini e di altri protagonisti del libro, induca a capire che nella vita per cambiare è necessario studiare ed essere appassionati, perché la passione verso il bene allontana dal crimine.

È stato poi il momento del Sindaco di Botricello, Puccio, che oltre a ringraziare la dirigente per il lavoro che svolge e per il suo impegno teso a rendere un’eccellenza l'istituto, ha ringraziato il club Lions per il costante lavoro che promuove sul territorio, per la presenza fattiva e collaborativa con le istituzioni.

Il sindaco, stimolato dal moderatore, ha preso spunto dalla sua personale vicenda, quella di essere stato oggetto di minacce da parte della criminalità, per spiegare ai ragazzi come davanti ai soprusi che si subiscono l'unica strada possibile è quella della legalità, è proprio quella di applicare le regole ancora con più tenacia e convinzione. Perché solo con il rispetto delle regole e della legge si combatte la criminalità.

È quindi intervenuto il vice presidente del club Lions, Pietro Zungrone, il quale ha sottolineato che la finalità dei Lions è quella di servire e, pertanto, i Lions sono sempre vicini in tutte quelle situazioni in cui è necessario un aiuto nei confronti dei più deboli, e se il motto dei Lions è quello di servire i Lions sono contro ogni forma di criminalità, che ha poco a che vedere con il servizio e l'aiuto al prossimo.

Il vice presidente ha poi ringraziato l'autore del libro per il lavoro svolto, e Manzini anche per l'attenzione che ha verso i giovani e la sua missione di parlare ai giovani, soprattutto di criminalità organizzata perché si combatte anche parlandone.

Marisa Manzini ha ricordato il magistrato Emilio Ledonne, protagonista insieme a lei del libro di Bubbo. Ha raccontato quanto a cuore avesse di parlare ai giovani, per far capire quanto sia importante conoscere i valori della legalità.

Alla domanda del giornalista Luigi Stanizzi di come sarebbe la Calabria se fosse abitata dai piemontesi, poi, Manzini, con la capacità che la contraddistingue ha dato la risposta anticipata ad inizio articolo, aggiungendo che lo Stato “è qui anche oggi, è presente anche in quest'aula dell'Istituto, e non è un'entità astratta e lontana”.

Lo Stato è presente qui - ha aggiunto il magistrato, che ha anche subito minacce da uno ‘ndranghetista - perché in quest'aula sono presenti le istituzioni, un magistrato, il sindaco, i professori, il sacerdote, i rappresentanti delle forze dell'ordine, i giornalisti e non per ultimo voi ragazzi che rappresentate i cittadini. E in quanto cittadini, dovete diventare consapevoli attraverso lo studio, alimentando le passioni che allontanano dai disvalori della criminalità. Lo studio rende liberi la legalità rende liberi. Vivere nell’ignoranza ci rende vittime e prede della criminalità”.

I ragazzi dell’istituto di Botricello sono stati invitati da Manzini a rendersi protagonisti di quel cambio culturale di cui la Calabria ha bisogno, “affinché la bellezza di questa terra possa veramente risplendere”, e a non lasciarsi sedurre dai miti effimeri dei social ma di rendersi conto che la vita reale è fatta di altro, di persone che lavorano, che si sacrificano anche per gli altri per un mondo migliore.

Enzo Bubbo, autore del libro, ha esortato gli studenti “a non lasciarsi irretire dalle mafie perché sono un disastro: minano la convivenza civile e annullano ogni valore positivo”.

Sul giudice Emilio Ledonne il professore di lettere di Petronà ha speso parole di riconoscenza: “Se Semi di Legalità è stato pubblicato, lo devo al Procuratore nazionale antimafia aggiunto anche Procuratore generale di Bologna, un preparato e umile servitore dello Stato. Ho conosciuto Emilio Ledonne a Cropani borgo grazie a Luigi Stanizzi che ha organizzato il premio Mar Jonio, e dal 2003 mi sono impegnato, insieme ai colleghi docenti, ai Comuni e associazioni, a fare legalità nelle scuole perché grazie al magistrato Ledonne ho capito che la densità mafiosa in Calabria è molto alta, e la lotta alla criminalità organizzata non può essere delegata solo alle forze dell’ordine. Una chiamata, un’ispirazione, un’ora di lezione come direbbe Massimo Recalcati. Semi di legalità è quindi la sintesi di quanto realizzato in venti anni di impegno antimafia”.

Manzini, infine, è stata premiata dal club Lions con un attestato di riconoscimento “Premio legalità”: per il suo impegno come magistrato e per aver testimoniato, attraverso il suo lavoro quotidiano e i risultati raggiunti, il messaggio di una Calabria che vuole vivere e prosperare nella legalità libera dai vincoli della criminalità. Attestato consegnato dal vicepresidente Pietro Zungrone.

Il dibattito è proseguito sempre con l'autore del libro e con gli interventi degli alunni in presenza o on-line con quelli di Taverna. A chiusura le degustazioni preparate per l'occasione dall'istituto Alberghiero di Botricello.