“13mila euro o tuo figlio sarà arrestato”: stavolta va male, chiama aiuto e lo fa beccare

Catanzaro Cronaca

Il telefono di casa e il cellulare occupati per ore, un figlio lontano e preoccupato che non riesce a contattare la madre che nel frattempo sta vivendo un piccolo dramma.

“Signora sono un avvocato dell’assicurazione, suo figlio ha causato un grave incidente, è necessario molto denaro per pagare dei verbali, servono 13 mila euro, altrimenti sarà arrestato”.

È questa la frase che si è sentita dire al telefono un’anziana di Cortale, nel catanzarese. All’apprendere quella notizia, presa dal panico - esattamente come prevede lo sconosciuto interlocutore - la signora apprende da quest’ultimo che di lì a poco sarebbe passato da casa un suo collaboratore per ritirare il denaro.

La donna, scossa e frastornata, consegna così quanto ha in casa, i risparmi di una vita, i 13 mila euro richiesti, allo sconosciuto che poi va per darsi alla fuga.

Tutto come da copione, almeno sembra, perché stavolta qualcosa va storto. Qualcosa infatti insospettisce l’anziana: l’interlocutore al telefono le aveva fatto compilare a mano una ricevuta di consegna del denaro che l’uomo arrivato a casa non aveva però ritirato.

La donna, accortosene, lo richiama e lo fa ritornare indietro, sull’uscio di casa. In quel momento realizza così che si trattava di una truffa; capisce di essere stata raggirata e inizia a chiamare aiuto facendo accorrere due vicini, mentre qualcuno chiama il 112.

In pochi minuti arriva sul posto una pattuglia dei carabinieri di Girifalco che insieme ai volenterosi vicini blocca l’uomo che nel frattempo era scappato a piedi nelle campagne circostanti.

Bloccatolo, i militari gli trovano addosso ancora il denaro della donna. L’uomo un 24enne di origine napoletana con precedenti di polizia viene così arrestato in quasi flagranza per truffa aggravata e portato in Caserma dove la vittima ha sporto la denuncia.

Dunque, il più classico dei casi di raggiro ad anziani, reato deplorevole che colpisce una categoria debole e indifesa, conclusosi stavolta nel migliore dei modi grazie alla rete informativa, all’intervento dei vicini e alla continua presenza sul territorio dell’Arma.