Italiani sempre più giocatori online, mentre dilaga l’illegale: i dati
Negli scorsi giorni a Roma è stata presentata l’ultima ricerca di SWG-IGT nel novero dell’evento “Giocare da grandi. Gioco pubblico e altre forme di intrattenimento”, un focus su giocatori e abitudini di gioco, spesa, analisi sui singoli titoli e bilancio emotivo.
I risultati emersi sono stati un’ottima fotografia del settore, quantomeno sul momento che il ramo online sta vivendo: “Dalla ricerca emergono spunti interessanti – analizzano gli esperti di Wise Casino, che hanno commentato ai nostri microfoni i risultati della ricerca – poiché da essa si evince che le abitudini di gioco sono consuetudinarie, c’è sempre una preferenza, comprendente anche i giochi fisici o online”.
Le abitudini di spesa, invece, sono un indicatore dell’attenzione economica data al gioco: “Qui è emerso che le giocate medie per mese ammontano a 114,14 euro e le vincite a circa 79 euro. La spesa media complessiva di tutti i giochi con vincite in denaro è poco inferiore ai 35 euro per mese. Un euro al giorno circa”, sottolineano da Wise Casino
Che peso hanno i giochi sui bilanci delle spese familiari? “Il loro peso specifico, s’intende. Ma il fatto di giocare non è legato al guadagno o ad una intrinseca volontà di arricchirsi quanto invece alla volontà, omogenea, di divertirsi”, continuano da Wise Casino.
Focus interessante la ricerca lo dedica al bilancio emotivo, dove si distingue tra coloro che giocano per divertirsi, coloro che sfidano la fortuna e chi invece segue altri parametri: “In generale si può dire che i comportamenti di gioco rilevati mostrano un chiaro legame con l’idea di divertimento, più che con quella di guadagno. Vincere anche cifre minime è un elemento di fidelizzazione del singolo gioco, dentro un quadro comportamentale e di spesa abitudinario. Resta tutta una questione di fare testa a testa con la sorte” – chiosano da Wise Casino.
A margine della presentazione dell’indagine, ha fatto il punto anche Raffaele Oriani, dell’Università LUISS di Roma, che ha commentato le ultime riguardo al mondo del gioco: “Un’abitudine per la popolazione italiana, lo dimostrano i dati degli ultimi anni. E chi gioca lo fa principalmente per divertimento e trovare ore di svago dal lavoro o da altre paturnie” – ha sottolineato.
Sempre più italiani giocano, circa tre milioni di utenti, per l’appunto per abitudine o anche per motivi disparati. Il fulcro resta il divertimento, la possibilità di concedersi un momento di svago dal turbinio della routine giornaliera. C’è un settore da tutelare, per questo, che rischia però di cadere dal piedistallo.
È cosa acclarata che a fianco al settore legale si sia spinto oltre anche il settore illegale, un business che solo in Italia supera i 25 miliardi di euro e che è destinato a crescere quanto più “il proibizionismo indirizzerà la gente verso l’illecito” – come chiosato da Oriani. La pandemia ha accelerato, raddoppiato il giro d’affari dell’illegale. Una limitazione del gioco pubblico oggi, per questo, significherebbe illecito, sì, ma anche abbandono dei giocatori.