Giornate internistiche calabresi: venerdì e sabato si discute di patologie croniche-degenerative

Catanzaro Salute
Gerardo Mancuso

Le Giornate internistiche calabresi tagliano il traguardo della XXI edizione. Un’importante occasione di confronto che metterà al centro dell’attenzione le patologie croniche-degenerative e lo stato dell’arte per aumentare per migliorare l’assistenza sanitaria pubblica.

L’evento scientifico, presieduto dal dottor Gerardo Mancuso, direttore della SOC di Medicina Interna Ospedale di Lamezia Terme e vice presidente nazionale SIMI, Società Italiana Medicina Interna si terrà venerdì 7 e sabato 8 giugno nella sala congressi del T-Hotel di Feroleto Antico.

“Le malattie cardiovascolari sono responsabili del 40% dei decessi nella popolazione dei paesi industrializzati. In Calabria, negli ultimi tre decenni, è stato registrato un aumento significativo delle malattie che incrementano il rischio di infarto e ictus cerebrale, come il diabete, l'obesità e l'ipertensione arteriosa. Queste condizioni sono particolarmente diffuse in Calabria rispetto ad altre regioni italiane e sono maggiormente rappresentate nel sesso femminile. Negli anni '50, le donne erano più protette da queste malattie, ma il cambiamento di stile di vita e l'emancipazione hanno aumentato il rischio cardiovascolare femminile”, spiega il dottor Mancuso.

“L'aumento del peso corporeo, la sedentarietà e abitudini come il fumo di sigaretta hanno contribuito a un incremento del rischio di malattie cardiovascolari tra le donne. Al congresso di quest'anno, che per la prima volta coinvolge anche regioni limitrofe come la Sicilia e la Basilicata, partecipano relatori internazionali che discuteranno degli aspetti peculiari di queste patologie. Inoltre, tutte le divisioni di medicina interna degli ospedali calabresi si confronteranno sulle innovazioni terapeutiche e sui nuovi protocolli di trattamento”, sottolinea ancora il presidente del congresso.

“Il segnale che si vuole dare con questo congresso non è solo quello di discutere delle malattie internistiche e approfondire i temi sulle terapie e la diagnostica, ma anche di promuovere iniziative scientifiche con riscontri nazionali e studi che da questa terra possono estendersi laddove viene applicata la scienza medica”, aggiunge.

Secondo il dottor MancusoLa rete della medicina interna calabrese, secondo i dati del Ministero della Salute, rappresenta la rete di assistenza ospedaliera più performante del paese, grazie al livello elevato dell'assistenza erogata e alla sua diffusione su tutto il territorio calabrese”.

“Tuttavia – conclude il vice presidente nazionale SIMI - persiste una carenza di organico, soprattutto medico, aggravata dalla mancanza di specialisti in medicina interna che, a causa del blocco parziale dei concorsi, hanno accettato proposte di lavoro al Nord Italia”.