Via libera della Camera all’Autonomia Differenziata: sventola anche la bandiera calabrese

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Fonte: Camera dei Deputati

È arrivato nella tarda serata di ieri, dopo una seduta lunga diverse ore, l'ok definitivo della Camera dei Deputati al cosiddetto "decreto Calderoli", meglio noto come l'autonomia differenziata. Con 172 si, 99 no ed 1 astenuto, il testo è divenuto ufficialmente legge e dovrà essere votato solo al Senato, per l'ultima volta, entro la fine di questa settimana. Respinti tutti gli emendamenti.

All'esito del voto i parlamentari dell'opposizione - in protesta da lunedì - hanno sventolato il tricolore cantando l'inno di Mameli, mentre dai banchi della maggioranza alcuni deputati hanno sventolato le bandiere delle rispettive Regioni. E tra le effigi di Lombardia, Veneto, Piemonte e persino di qualche specifica città, è comparsa anche la bandiera della Regione Calabria, unica realtà meridionale, sventolata dalla leghista Simona Loizzo.

COSA PREVEDE LA RIFORMA

Con l'attuale disegno di legge - ritornato a quanto previsto prima delle riforme volute dai governi Draghi e Conte - si prevede che le Regioni a statuto ordinario potranno chiedere autonomia su 23 materie attualmente gestite centralmente dallo Stato, tra cui figurano la sanità, l'istruzione, l'energia e la sicurezza sul lavoro.

Indipendentemente da chi richiederà o meno l'autonomia, lo Stato si impegna a garantire i cosiddetti Lep, ossia i livelli essenziali delle prestazioni. Nel testo votato (QUI) non c'è però alcun riferimento alle forme di finanziamento per questi fondi, e neppure una stima precisa: al momento si oscilla tra i 50 ed i 100 miliardi all'anno per garantire dei servizi omogenei su tutto il territorio nazionale, ma questo tema, per quanto cruciale, sarà dibattuto successivamente.

LE REAZIONI POLITICHE

Vaste e numerose le reazioni dei politici di ogni schieramento. Questa mattina proprio Roberto Calderoli, storico promotore della riforma, ha scritto che gli "tremano ancora le gambe per l'emozione". Soddisfazione anche dai banchi della maggioranza, con Riccardo Molinari della Lega che afferma che "non si può intedire l'azione delle Camere", Massimo Bitonci che parla di "un sogno che diventa realtà" e Matteo Salvini che sottolinea: "È un giorno storico".

Di segno diverso le affermazioni delle opposizioni, che annunciano una battaglia ad oltranza contro il provvedimento. Elly Schlein parla di "cinico baratto" (essendo stato votato ed approvato, sempre nella notte, anche il disegno di legge sul premierato) ed annuncia di già un referendum abrogativo. Sulla stessa linea anche Giuseppe Conte, che dichiara "Stanno spaccando l'Italia col favore delle tenebre", ed Angelo Bonelli, che denuncia: "leghisti in aula con le bandiere padane".