Tragedia nello Jonio, Roccella come Cutro: una veglia per le vittime del naufragio
Roccella Ionica come Steccato di Cutro (QUI): un’altra tragedia in mare che ha reso il Mediterraneo luogo di morte per uomini, donne e bambini in fuga da persecuzioni, conflitti, violenze, violazioni dei diritti umani.
Un altro dramma su cui il Partito Democratico nazionale e regionale si interroga, nel silenzio generale, rispetto a quali interventi l’Italia avrebbe potuto mettere in campo davanti ad un naufragio “per il quale, per cinque giorni, nessuno è intervenuto, lasciando in balia delle onde e della disperazione decine di persone e bambini”.
Un silenzio assordante su cui anche i media locali si interrogano e che il Pd della Calabria vuol contribuire a rompere, anche partecipando, rappresentato dal segretario, il senatore Nicola Irto, alla veglia di preghiera organizzata questa sera dalla Diocesi di Locri-Gerace e dalla Caritas, proprio a Roccella Ionica dove sono sbarcati quella notte i superstiti (QUI) e dove hanno trovato ospitalità anche le salme di alcuni di coloro che non ce l’hanno fatta.
“Le politiche migratorie della destra al Governo confermano l’indifferenza verso la componente umana del fenomeno - ha dichiarato Irto, a margine della veglia - noi riteniamo che non si possa prescindere, invece, dal considerare i motivi profondi per cui tanti esseri umani fuggono dalla loro terra - circa 130 milioni, secondo le ultime stime dell’UNHCR, i rifugiati nel mondo - spesso senza nemmeno la possibilità di portare con sé gli affetti più cari, obbligati a scappare per sfuggire a morte sicura”.
“Si tratta di esseri umani – ha aggiunto il segretario Dem - che hanno come ultima opzione di vita il tentativo di attraversare il mare e ricostruire il proprio avvenire, l’Italia non può girarsi dall’altro lato lasciandoli morire in mare. Il Governo ha una posizione ideologica sul tema, portata avanti con il solo scopo di gettare un osso al proprio elettorato più estremista. La sensibilità della Chiesa e del vescovo Francesco Oliva, in questo specifico caso, sia da monito a tutti - ha concluso Irto - affinché si legiferi con più razionalità e umanità”.
Come ormai noto, lunedì scorso una barca a vela in viaggio nel mar Jonio, tra la Grecia e l’Italia, con a bordo decine di migranti si è improvvisamente ribaltata, a circa 120 miglia nautiche dalle coste della Calabria (QUI).
Sul posto sono intervenuti i soccorritori della Guardia Costiera che sono riusciti a salvare undici persone - iraniane, irachene e siriane – poi portate nel porto di Roccella. Da racconto di quest’ultimi si è appreso che i dispersi sarebbero più di una sessantina.