Sul: “Amaco, no a Ferrovie della Calabria in cui si sciopera per crisi aziendale”
"La preoccupazione dei Consiglieri di maggioranza del Comune di Cosenza, che apprendiamo dai media, coincidono con le nostre preoccupazioni in merito al Trasporto Pubblico Urbano di Cosenza e ai lavoratori di Amaco. Peccato, però che, per razionalità, non possiamo condividere la soluzione auspicata perché, se le cose stanno veramente come dice la sua attuale dirigenza che peraltro coincide nel vertice con ex dirigenti Amaco, Ferrovie della Calabria S.r.l. sembra che versa in una situazione disastrosa al punto tale che l’Amministratore Unico e Direttore Generale Ernesto Ferraro ha comunicato l’intenzione di disdire gli accordi di 2° livello per una manovra di recupero di economie da destinare ad un non precisato disavanzo che qualora non fosse attuato sembra possa mettere in seria difficoltà la tenuta della società".
E' quanto scrive in una nota il Sul, Sindacato unitario dei lavoratori. "Pur apprezzando il fine dell’Ordine del Giorno - continua la nota - presentato dai Consiglieri e non avendo nulla in contrario se fosse Ferrovie della Calabria S.r.l. la designata a dover assorbire Amaco è bene fare chiarezza prima che ciò accada sia per tutela dei lavoratori interessati che dei cittadini utenti di Cosenza.
Bisogna capire se Ferrovie della Calabria sia nella condizione di far fronte a tutte le necessità del caso, visto anche che - a quanto si legge - la Regione Calabria – come per Ferrovie della Calabria di cui detiene il 100% delle azioni – sembra essere l’unica Regione in Italia, a nostra conoscenza, che non interviene con proprie risorse a garantire il buon funzionamento del Trasporto Pubblico Locale per i cittadini calabresi. Non vorremmo che questa aspettativa si rivelasse un fallimento e sancisse la morte del Trasporto Pubblico Locale in Calabria.
Certo è che se fallisce la gestione pubblica delle aziende è la politica calabrese che ha perso ed è giusto che si assuma tutte le responsabilità del caso. Il 18 luglio prossimo i lavoratori di Ferrovie della Calabria scioperano per difendere il proprio salario, per tutelare il loro Tfr e salvaguardare la propria pensione. La dirigenza di Ferrovie della Calabria anche in presenza di un dissenso formalizzato da ben 4 Organizzazioni sindacali ha intenzione di continuare nel suo intento sembra con il benestare non solo del Governatore Occhiuto ma anche di tutti i Consiglieri Regionali che interessati al caso, con una nostra missiva di merito, non hanno ad oggi avuto la sensibilità di affrontare il problema. Ma si sa questa è la politica calabrese. Peccato che a pagare un caro prezzo sono sempre le lavoratrici, i lavoratori e i cittadini".