Lingua Blu: allevatori in ginocchio nel crotonese, chiesto lo stato di emergenza
In un’assemblea tenutasi ieri pomeriggio nella sede del Comune di Crotone, i sindaci della provincia hanno deliberato ufficialmente la richiesta di stato di emergenza alla Regione Calabria per fronteggiare l’epidemia di “Lingua Blu”, che sta devastando gli allevamenti locali, in particolare quelli di bovini.
Il riconoscimento dello stato di emergenza permetterebbe infatti di sbloccare risorse e misure straordinarie a sostegno degli allevatori, molti dei quali rischiano il fallimento.
Un ruolo fondamentale in questa vicenda è stato svolto dall'Amministrazione Comunale di Isola Capo Rizzuto, in particolare dal sindaco Maria Grazia Vittimberga e dall’assessore all’agricoltura Gaetano Muto.
Nei primi giorni dell'emergenza, Muto ha seguito da vicino la situazione, schierandosi sin da subito a fianco degli allevatori e organizzando incontri presso il Palazzo Comunale. Grazie al suo intervento, sono arrivate le prime risposte dalle istituzioni regionali, portando infine alla richiesta formale dello stato di emergenza.
Il sindaco Vittimberga ha immediatamente attivato un team comunale per assistere gli allevatori nell’iter burocratico necessario. Durante il suo intervento, ha dipinto un quadro drammatico della situazione a Isola Capo Rizzuto, con venti focolai confermati e circa mille capi di bestiame già destinati all’interramento.
Isola, che rappresenta il 40% della produzione di latte in Calabria, è stata duramente colpita e il futuro degli allevatori locali appare sempre più incerto.
Nel resto della provincia, la situazione continua a peggiorare, con focolai segnalati anche a Petilia Policastro, Cutro, Crotone e altre località, ma è Isola a subire l'impatto più grave.
La gestione della crisi richiede azioni urgenti e coordinate, tra cui la disinfestazione e la vaccinazione dei capi sani, come sottolineato da Carmela Volpicelli del dipartimento veterinario.
L’assessore regionale Gianluca Gallo ha garantito che la Regione si impegnerà a rimpinguare i capi di bestiame morti, ma il sindaco Vittimberga ha chiesto ulteriori misure per compensare anche il mancato reddito.
Ha evidenziato che la perdita di animali, in particolare delle pecore gravide, aumenta il danno, non solo per la morte degli esemplari, ma anche per la mancata produzione e vendita di latte.
Ha quindi sollecitato interventi che allievino il peso delle spese a carico degli allevatori, considerando le ingenti perdite subite e il rischio di fallimento per molte aziende, che rappresenterebbe un duro colpo per l’economia locale e regionale.