Sit in dei lavoratori del sistema socio-sanitario ed educativo dell’Uneba
Fisascat Cisl Calabria, unitamente a Cisl Fp, Uiltucs, UilFpl e Fp Cgil Calabria, aderisce il 16 settembre allo sciopero nazionale dei lavoratori Uneba (Unione Nazionale Enti ed Iniziative di Assistenza Sociale) senza contratto da 4 anni. Il sit in di protesta si terrà dalle 10 alle 12 nei giardini interni della Fondazione Betania in via Molise a Catanzaro.
“Dopo 17 mesi di trattativa, 29 mesi dalla presentazione della piattaforma e 53 dalla scadenza del contratto - afferma il Segretario Generale Fisascat Cisl Calabria Fortunato Lo Papa - ci saremmo aspettati un rinnovo in linea con gli altri siglati nel settore socio sanitario ed assistenziale. Al contrario, Uneba ha proposto un acconto di 50 euro lordi (35 euro medi mensili sul livello 4S, dalle operatrici e operatori sociosanitari e dai coordinatori dei servizi ausiliari fino a educatrici e educatori con 24 mesi di anzianità), la riduzione dei Rol e il congelamento degli scatti, oltre al subordine degli aumenti al finanziamento pubblico”.
“Una proposta irricevibile e vergognosa! Lavoratori e lavoratrici impegnati con anziani autosufficienti e non, demenze, bambini e adulti disabili, malati in fase terminale, persone affette da gravi patologie o dipendenze, donne vittime di violenza e tanti altri tipi di fragilità, si trovano a dovere lavorare senza un contratto nazionale e senza un adeguamento dei salari che tenga conto degli aumenti inflazionistici” aggiunge Lo Papa che prosegue: “Parliamo di lavoratori che sostengono con il loro lavoro le famiglie e coloro che sono in difficoltà, lavoratori che si fanno carico di mansioni delicate e nevralgiche, tra le quali anche quelle educative”.
“Il lavoro va rispettato! Come Fisascat Cisl – conclude Lo Papa - invitiamo i lavoratori ad essere presenti lunedì 16 settembre a Catanzaro per fare sentire la loro voce all’Uneba. Noi saremo lì per rappresentarli e chiedere il rinnovo del contratto con condizioni dignitose e decorose! E se questo non dovesse bastare siamo pronti a incrociare le braccia bloccando i servizi”.