Bonifica. Area ex Sasol/Kroton Gres, Commissario invoca di nuovo i carabinieri

Crotone Infrastrutture

Un intervento immediato degli specialisti dei carabinieri, e del personale di Ispra-Snpa, dell’Arpacal e dell’Asp di Crotone da eseguire nelle aree perimetrate interne ed esterne dell’ex Sasol e Kroton Gres 2000.

Lo invoca il generale Emilio Errigo, Commissario Straordinario alla bonifica del Sin di Crotone-Cerchiara-Cassano, ravvisando “presupposti di necessità e urgenza”.

Per il commissario l’intervento delle componenti ambientali dell’Arma e dei tecnici, mirerebbe ad una efficace realizzazione delle attività di bonifica nel sito, “non potendo escludere - spiega lo stesso Errigo - che possano essere ancora presenti residui dei processi di produzione industriale contaminanti e inquinanti nei suoli, sottosuoli e nelle acque di falda nell’area”.

L’area interessata è adiacente a quelle di proprietà della Eni Rewind ed Edison, indicate nel progetto presentato e approvato con Decreto del Mase il primo agosto scorso.

Il Commissario Straordinario si dice infatti convinto che l’urgenza degli interventi sia giustificata dal sempre più crescente timore dei cittadini crotonesi per l’enorme quantità, qualità e pericolosità dei rifiuti presenti da molti decenni, in tutte le aree perimetrate del Sin e, non solo, per quelle situate fronte mare e alla foce del fiume Esaro.

“Questa percentuale di rifiuti, devono e (non possono) essere rimossi in sicurezza e conferiti presso idonei impianti di conferimento e trattamento autorizzati, esistenti sul territorio nazionale o, se consentito dalla legge, esportati e trasferiti in territorio estero nel rispetto della legislazione europea e internazionale” sottolinea ancora Errigo.

La messa in sicurezza dei rifiuti pericolosi e non pericolosi, esistenti e presenti è dunque “un doveroso atto obbligatorio previsto dalla leggeaggiunge.

Secondo il commissario, poi, allo stato attuale sarebbero sanabili le divergenze procedurali amministrative tra le pubbliche amministrazioni coinvolteche non permettono di proseguire celermente le già decretate attività realizzative degli interventi progettati e approvati con Decreti Direttoriali dal Ministero dell'Ambiente e della Sicurezza Energetica”.

“Queste divergenze - precisa - ad onor del vero, riguardano solo una determinata area (le cosiddette discariche fronte mare) e rappresentano soltanto la punta di un iceberg; una piccola parte del lavoro di bonifica e riqualificazione che deve essere portato a termine a Crotone comprendente anche le aree CIC, le aree a mare, la zona archeologica”.

Errigo evidenzia infine che la salute pubblica, la protezione e difesa dell'ambiente,come espressamente previsto dagli articoli 9, 32, 41 e 117 della Costituzione della Repubblica Italiana, sono fondamentali diritti costituzionali e come tali, inviolabili e da difendere con ogni mezzo”.