Arpacal: i ragazzi del “Pizi” di Palmi al termovalorizzatore di Gioia Tauro

Reggio Calabria Attualità

E’ sempre più a contatto con i tecnici che operano per il controllo e la protezione dell’ambiente lo stage formativo che gli studenti dell’istituto “N. Pizi” di Palmi (RC) stanno svolgendo, seguiti dai tecnici del Dipartimento provinciale di Reggio Calabria dell’Agenzia Regionale per la protezione dell’ambiente della Calabria (Arpacal), nell’ambito del Progetto “Insieme per l’ambiente” esperienze di alternanza Scuola Lavoro. I ragazzi del “Pizi” sono stati accompagnati nei giorni scorsi dalla dirigente del Servizio tematico Suolo e Rifiuti del dipartimento provinciale Arpacal di Reggio Calabria, Dr.ssa Bruna Cardile, e dal tutor aziendale, arch. Paolo Cuzzocrea, in un sopralluogo presso il Termovalorizzatore di Gioia Tauro, gestito dalla società T.E.C. S.p.A.

La dr.ssa Cardile introducendo i ragazzi nella tematica ambientale della gestione del rifiuto, dalla sua produzione sino al trattamento in discarica o nei termovalorizzatori, ha spiegato che quello di Gioia Tauro è l’unico impianto di termovalorizzazione e selezione del CDR (combustibile da rifiuto) presente in Calabria, che utilizza il rifiuto come combustibile per ottenere energia elettrica. Termovalorizzare, infatti, significa valorizzare termicamente il rifiuto per produrre energia elettrica.

I ragazzi del “Pizi”, accompagnati anche dai tecnici della TEC SpA nella visita all’impianto, hanno imparato le varie fasi del trattamento dei rifiuti. Procedura che inizia con il trattamento meccanico di vagliatura del rifiuto indifferenziato ( separazione secco /umido), tramite il quale si separa la frazione non combustibile dalla quale, con uno speciale trattamento biologico aerobico, si otterrà la frazione organica stabilizzata (FOS) che andrà in discarica; dalla frazione secca, invece, attraverso una serie di processi meccanici si ottiene il CDR ( combustibile da rifiuto) che, immesso nei forni di combustione, sarà bruciato. Con l’utilizzo di una turbina a vapore e di un generatore, infine, sarà prodotta energia elettrica dalla combustione del CDR.

In materia di tutela dell’ambiente da possibili inquinamenti indotti dall’impianto, i tecnici della TEC SpA hanno spiegato che “sono utilizzate le migliori tecnologie disponibili per la depurazione dei fumi, al fine di realizzare un ridotto impatto ambientale. L’Arpacal – hanno sottolineato - acquisisce i report dei dati monitorati tramite SME ( sistema di monitoraggio in continuo delle emissioni), che controlla gli inquinanti emessi ed i parametri di funzionamento dell’impianto. Inoltre, i tecnici Arpacal validano i dati relativamente agli inquinanti immessi in atmosfera, quali ossidi di azoto, biossido di zolfo, ozono, monossido di carbonio, PM10 ed altri registrati dalle cabine della qualità dell’aria di Rosarno e Gioia Tauro”.

Nella sala operativa i ragazzi hanno visualizzato e valutato con i tecnici le linee di termovalorizzazione ed i dati delle emissioni prodotti dal controllo SME. La dr.ssa Cardile, alla fine di questa esperienza formativa, ha esortato i ragazzi “a produrre meno rifiuti possibile e ad effettuare la raccolta differenziata, in quanto quest’ultima ha come esito finale il recupero e, conseguentemente, una minore quantità di rifiuti conferiti in discarica”.