Donne: su i “reati spia” e le violenze sessuali che per un terzo colpiscono minorenni

Calabria Cronaca

Per avere una visione a tutto tondo di un odioso fenomeno come quello della violenza di genere, in particolare sulle donne, basterebbe partire dai cosiddetti “reati spia”: da un’attenta analisi dei dati disponibili, nel nostro paese, emerge infatti che nei primi sei mesi di quest’anno si è registrato un aumento del 6% degli atti persecutori, il cosiddetto stalking, che colpisce le donne nel 74% dei casi.

Un altro incremento, di ben il 15%, interessa poi i maltrattamenti contro familiari e conviventi, che riguardano le donne nell’81% dei casi; su dell’8%, poi, seguendo la stessa tendenza al rialzo, le violenze sessuali, reato, questo, particolarmente grave, le cui vittime principali sono, ovviamente, sempre le donne: nel 91% dei casi, di cui il 28% minorenni.

È quanto emerge dal documento di analisi dal titoloIl Punto-Il pregiudizio e la violenza contro le donne” (LEGGILO QUI), stilato dal Servizio Analisi Criminale della Direzione Centrale della Polizia Criminale, ufficio interforze del Dipartimento della Polizia di Stato e pubblicato proprio oggi che si celebra la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne.

Obiettivo del report è quello di offrire strumenti di conoscenza adeguati e aggiornati per consentirne una sempre più efficace azione di prevenzione e contrasto contro la violenza sulle donne e alle varie forme in cui si manifesta: fisica, sessuale, psicologica o economica.

L’ANALISI DEI REATI SPIA

Il documento esamina i dati provenienti da tutte le forze di polizia, confrontati e integrati attraverso le fonti aperte e con le informazioni dai presidi territoriali di Polizia e Carabinieri, attraverso le cui evidenze, mira a portarli a conoscenza sia del decisore politico che di tutti i cittadini.

In particolare, il report analizza anche la cittadinanza degli autori di alcuni reati spia: dall’analisi dei dati dell’ultimo semestre emerge così che il 18% degli atti persecutori è commesso da stranieri, percentuale che sale al 29% per i maltrattamenti contro familiari e conviventi e al 44% per le violenze sessuali. Giova precisare che la popolazione residente in Italia è costituita per il 9% da cittadini stranieri.

I NUMERI DEL CODICE ROSSO

Per quanto attiene ai reati introdotti dal cosiddetto Codice rosso, legge che ha ampliato il sistema di tutele per le donne vittime di violenza di genere, in termini percentuali i dati hanno fatto registrare, sempre nei primi sei mesi dell’anno, un significativo incremento, pari al 67%, della costrizione o induzione al matrimonio; un decremento del 2%, della deformazione dell’aspetto della persona mediante lesioni permanenti al viso; un incremento del 22% della diffusione illecita di immagini o video sessualmente espliciti (ovvero il cosiddetto revenge porn) e infine, un aumento del 38% della violazione dei provvedimenti di allontanamento dalla casa familiare e del divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla persona offesa

L’OMICIDIO VOLONTARIO

Il documento analizza, tra l’altro, la forma più grave di violenza, quella che sfocia nell'omicidio volontario, nel biennio 2022-2023 e nel periodo dal 1° gennaio al 30 giugno 2023, raffrontato con l’analogo periodo dell’anno precedente, con un ulteriore cenno anche all’andamento nel più ampio periodo tra il 2014 e il 2023.

Nel passato semestre del 2024, il numero degli omicidi volontari consumati totali mostra un decremento del 17%, come quello delle vittime di genere femminile in diminuzione del 18%, laddove l’incidenza delle vittime donne resta tuttavia al 35%.

Anche in ambito familiare e affettivo gli omicidi commessi nei confronti di donne scende a 46, confermandone il sostanziale decremento del 13%. Seguono la stessa tendenza gli omicidi commessi da partner o ex partner che mostrano, una diminuzione del 19% delle vittime di genere femminile.

LE VITTIME E DISABILI

L’elaborato tratta, inoltre, le discriminazioni contro le donne disabili, che versano in una condizione di particolare fragilità e possono diventare il bersaglio di violenze e vessazioni ulteriori, spesso da parte di chi se ne dovrebbe prendere cura.

Con l’ausilio dell’Osservatorio contro gli atti discriminatori si è arrivati a stimare che questa tipologia di vittime subisce nel 59% dei casi maltrattamenti in famiglia, nel 24% atti persecutori e nel 17% violenze sessuali.

L’ATTIVITÀ DELLE ISTITUZIONI

Un ulteriore paragrafo è stato dedicato all’azione di prevenzione, che nei primi sei mesi dell’anno in corso ha fatto registrare un incremento, con un aumento degli ammonimenti dei Questori sia per violenza domestica che per stalking.

Nel report viene anche evidenziato il rapporto interistituzionale avviato con il Dipartimento per le Pari Opportunità che fornisce, anche attraverso il numero di pubblica utilità 1522, un importante contributo di indirizzo ed assistenza per le donne vittime di violenza.

Per una utile comprensione del fenomeno della violenza di genere, viene fornita la descrizione di Scudo, l’applicazione interforze che consente di pianificare e meglio calibrare l’operatività delle Forze di polizia e il supporto alle vittime.