Acquappesa. Caccia agli abusivi delle case Aterp, una era affidata al boss di Cetraro
Un controllo straordinario ed a sorpresa nelle case popolari di Acquappesa, nel cosentino, ha consentito di appurare l’occupazione abusiva di otto appartamenti e la posizione irregolare di altre undici famiglie, che non avrebbero avuto i titoli per risiedervi.
L’operazione, scattata ieri, ha visto impegnati i Carabinieri della Compagnia di Paola, con il supporto dei colleghi di San Marco Argentano e Scalea, ed il personale dell’Aterp, l’Azienda territoriale per l’Edilizia Residenziale Pubblica Regionale, ed ha interessato una cinquantina di appartamenti allocati in tre diverse aree del comune.
L’accertamento, condotto dagli sviluppi dell’attività informativa della Stazione dell’Arma di Guardia Piemontese Marina, è stato indirizzato in particolare a trenta alloggi per la verifica degli effettivi occupanti, del mantenimento dei requisiti previsti alla concessione dell’abitazione, ma anche per contrastare il degrado urbano e il giro di stupefacenti (per questo è intervenuta anche un’unità cinofila di Vibo Valentia).
Quanto alle otto occupazioni abusive, si è quindi scoperto che tre delle famiglie che vi risiedevano, non avessero rispettato un’ordinanza di sgombero già emessa; mentre altre tre persone sono state anche denunciate per false attestazioni nella stipula del contratto per l’energia elettrica.
Si è poi appurato che un’altra persona nel ristrutturare la stessa casa abbia abbandonato dietro la palazzina rifiuti speciali non pericolosi.
Inoltre, sono stati sequestrati due appartamenti e, a carico di ignoti, tutta l’area del seminterrato delle palazzine di Nuovo Villaggio Intavolata, il cui accesso poteva avvenire solo tramite delle botole, ma che erano diventate una discarica di materiale di risulta di opere edili, suppellettili, elettrodomestici, parti di arredo e vestiario.
Infine, una persona è stata segnalata alla Prefettura di Cosenza poiché trovata in possesso, per uso personale, di una modica quantità di marijuana.
Quanto invece agli undici nuclei “irregolari”, si è accertato avessero altre abitazioni o che non vivessero stabilmente negli alloggi: tra queste vi è anche una casa che era stata concessa dal lontano 1969 a Francesco Muto, boss dell’omonima cosca di Cetraro, attualmente detenuto. In un’altra vi viveva invece un Amministratore Comunale.
Per tutti loro è stato richiesto al Comune di Acquappesa l’avvio del procedimento amministrativo per il rilascio dell’abitazione, all’esito del quale, in caso di inottemperanza, verrà emessa l’ordinanza di sgombero. Le abitazioni popolari potranno tornare fruibili a chi ne ha effettiva necessità sulla base di una graduatoria di merito.
Le indagini sono state coordinate dalla Procura della Repubblica di Paola, diretta dal Procuratore f.f. Ernesto Sassano.