Crotone. Aquila protetta non soccorsa e deceduta: l’Ibis presenta esposto in Procura
Il Circolo per l’Ambiente Ibis ha presentato un esposto alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Crotone per denunciare l’asserita inerzia delle autorità locali e provinciali in relazione al soccorso di un raro esemplare di Aquila minore (Hieraaetus pennatus), una specie protetta a livello comunitario.
Il 20 novembre scorso, il Circolo è stato infatti contattato da un cittadino per segnalare la presenza di un rapace ferito ai bordi di via Cosenza, a Crotone.
I volontari, intervenuti sul posto, hanno identificato l'esemplare e constatato che non era in grado di volare, probabilmente a causa dell'impatto con una pala eolica situata nelle vicinanze.
Nonostante le tempestive segnalazioni e richieste d'intervento alle autorità competenti - tra cui il Comune, la Provincia, la Polizia Municipale e i Carabinieri Forestali - l’animale non ha ricevuto il supporto necessario.
Non avendo ottenuto risposte operative, i volontari hanno deciso di accogliere temporaneamente l'aquila infrangendo la legge e fornirgli assistenza seguendo le indicazioni del CRAS di Catanzaro, ma l'animale è purtroppo deceduto il giorno successivo a causa delle gravi ferite.
“Questo caso evidenzia, ancora una volta, il grave disinteresse delle istituzioni locali verso il rispetto delle normative sulla tutela della fauna selvatica” sbottano dal Circolo ricordando che “La legge regionale Calabria n. 9/1996 e la legge nazionale n. 157/1992 attribuiscono precise responsabilità alle amministrazioni e agli enti preposti, obbligandoli a intervenire in situazioni simili. Tuttavia, come dimostra questo episodio, tali obblighi vengono spesso ignorati, lasciando il peso dell’intervento alla buona volontà dei cittadini e dei volontari”.
“Questa vicenda - evidenzia poi Girolamo Parretta, presidente e rappresentante legale del Circolo - non è un caso isolato, ma l’ennesima dimostrazione di un sistema che non funziona. L’inerzia delle istituzioni locali non solo compromette la sopravvivenza di specie protette, ma mina anche gli sforzi di chi, come noi e le altre associazioni, dedica il proprio tempo e le proprie risorse per la tutela dell’ambiente e della biodiversità”.
Con l’esposto, il Circolo Ibis chiede alla Procura di accertare eventuali responsabilità penali per il mancato intervento e garantire che le disposizioni di legge vengano rispettate per prevenire situazioni simili in futuro.
Il Circolo rinnova il suo appello alla comunità e alle autorità “affinché si adotti un approccio più responsabile e coordinato nella gestione della fauna selvatica, proteggendo il nostro prezioso patrimonio naturale”.