Teatro. Al Cilea di Reggio grande attesa per Stefano Fresi con il suo “Dioggene”
Grande attesa per lo spettacolo “Dioggene” scritto e diretto da Giacomo Battiato e che ha come protagonista il bravissimo attore romano Stefano Fresi, pronto a calcare il palco del teatro “Francesco Cilea”, venerdì 20 Dicembre alle 20,45. Altro appuntamento di punta della stagione teatrale dell'Officina dell'Arte guidata da Peppe Piromalli che, prima di salutare l’anno, ha incastonato per il mese di Dicembre, tre imperdibili eventi.
Il 19 dicembre infatti, sempre nella massima culla dell'arte reggina è programmato il "Concerto di Natale" con le "Incanto Quartet" (le bravissime soprano Rossella Ruini, Laura Celletti, Francesca Romana Tiddi e Claudia Coticelli) e l'Orchestra Conservatorio Cilea; il 20 Dicembre per la prima volta in riva allo Stretto, l'istrionico Fresi e il 21 Dicembre "The Bronx Gospel Group", artisti eccellenti apprezzati in tutto il mondo per la loro formula spiritual gospel-pop innovativa e mai scontata.
Prima di lasciarsi andare al suo intenso monologo diviso in tre quadri, l'attore Fresi anticipa qualcosa sullo spettacolo che, dal Medioevo passa all’attualità, ruotando intorno ad un unico personaggio, Nemesio Rea.
“E' un viaggio nella vita di un uomo in continua trasformazione. Dal giovane attore entusiasta che porta in scena un testo in italiano volgare del ‘200 al grande attore affermato che si trova di fronte ad una crisi matrimoniale che ne scatena una interiore per finire, ormai saggio, nell’immondizia a filosofeggiare - afferma Fresi -. Si affrontano i difficili rapporti padre-figlio, uomo-donna destreggiando tra lingue e dialetti. E' uno spettacolo che mescola epica e commedia”.
Stefano, apprezzato attore teatrale, cinematografico e televisivo riuscirà a coinvolgere il pubblico in un incredibile viaggio indagando l’animo umano di ieri e di oggi.
“Dei tre personaggi sono legato di più al giovane e inconsapevole Oddi, un attore che mette in scena un testo incentrato sulla storia di un bifolco abbandonato e maltrattato dal padre. Mi piace la sua ingenuità, il suo stupore nello scoprire il mondo, l’amore, il suo terrore scoprendo la violenza e la guerra. Se oggi, Diogene vedesse quest'opera, direbbe che bisogna aspirare alla saggezza. Anche questo è filosofia”, aggiunge il protagonista.
Insomma, è uno spettacolo da non perdere e poi come dice lo stesso Fresi al pubblico di Reggio Calabria: “Non smettete mai di riempire teatri e cinema. Riempirsi la vita di storie, immagini, parole, suoni e movimenti la rende migliore, quella vita”.