Università Magna Graecia: conoscere l’endometriosi per accorciare la diagnosi

Catanzaro Salute

la patologia con il ritardo di diagnosi maggiore rispetto alle altre. L’endometriosi è una malattia ancora sconosciuta e considerata invisibile. Di qui l’importanza di creare consapevolezza, diffonderne la conoscenza, a sostegno delle donne. È questo uno degli obiettivi principali dell’A.P.E. Associazione Progetto Endometriosi, formata da volontarie di tutta Italia, che il 14 dicembre 2024 ha organizzato negli spazi dell’ Università Magna Grecia di Catanzaro una conferenza pubblica dal titolo: “Endometriosi: aspetti istologici nella diagnosi e patogenesi della malattia” con medici ed esperti che hanno svelato l’endometriosi da vari punti di vista.

"È una patologia difficile da diagnosticare e colpisce in tanti modi – spiega la dottoressa Daniela Lico, ginecologa dell’Ospedale Renato Dulbecco e responsabile dell’ Ambulatorio Endometriosi, una delle esperte che hanno partecipato all’incontro -. È dunque fondamentale partecipare a questi appuntamenti pubblici, dare più informazioni possibili alle persone, sviscerando i diversi aspetti della malattia, dai sintomi al trattamento del dolore, gli aspetti psicologici, l’incidenza sull’infertilità".

L’Ospedale Renato Dulbecco, tra l’altro - aggiunge la profesionista - ha l’unico centro pubblico dedicato alla Procreazione Medicalmente Assistita in Calabria, dove trattiamo anche casi di questa malattia. L’endometriosi purtroppo è abbastanza diffusa e può colpire le donne in varie fasi della vita, dall’adolescenza alla menopausa. Oggi c’è maggiore consapevolezza rispetto al passato. Ma proprio grazie alla corretta informazione, ci sono più pazienti che si recano dal ginecologo per farsi visitare".

Nel 35% dei casi, l’endometriosi può causare infertilità. Ma i sintomi di questa malattia infiammatoria cronica, che colpisce in Italia circa il 10% della popolazione femminile, sono molteplici: dai forti dolori mestruali ed in concomitanza dell’ovulazione, alle cistiti ricorrenti, e poi l’irregolarità intestinale, la pesantezza al basso ventre, i dolori ai rapporti sessuali. Le cause non sono ancora note e non esistono cure definitive, ma con un approccio multidisciplinare e percorsi di cura personalizzati si può migliorare di molto la qualità della vita delle donne che ne soffrono.

"L’incontro è stato occasione per conosce la malattia, i suoi sintomi, le terapie ad essa legate, la differenza tra terapia farmacologica e chirurgica, quando e perché è necessario ricorrere alla terapia chirurgica, che non è sempre la soluzione. E poi, quanto impatta a livello psicologico la malattia e come convivere con un dolore cronico - ha sottolineato Maria Carmela Arcidiacono, referente dell’A.P.E. per la Calabria -. L’A.P.E. è a disposizione per dare tutte le informazioni specifiche sulle opportunità di cura e per sostenere le donne in questo difficile percorso".

In Calabria non ci sono centri specializzati per l’endometriosi, ma la Regione Calabria si è attivata per modificare la legge regionale e dare spazio alla corretta informazione sulla malattia. Tra gli esperti che hanno partecipato alla conferenza pubblica: Roberta Venturella, Professore associato di ginecologia e ostetricia e responsabile del Centro di Procreazione Medicalmente Assistita dell’Ospedale Renato Dulbecco, la psicologa dell’Asp di Cosenza Sabina Turone, l’ostetrica Pamela Gugliotta, esperta di trattamento del dolore pelvico.