Cefalea: lunedì al “Ciaccio” consegna assegni per progetti di ricerca
Un pomeriggio tematico per un serio approfondimento di una materia di stretta attualità e di interesse medico-scientifico. E ciò alla luce della Terza giornata nazionale della cefalea, patrocinata dalla Società Italiana Studio Cefalea, e che s’è tenuta lo scorso 21 maggio. Si terrà infatti lunedì 6 giugno p.v., presso la sala convegni del presidio ospedaliero “Ciaccio” di Catanzaro, con inizio alle ore 16, una conferenza stampa con l’obiettivo di divulgare le attività di ricerca clinica applicata e di formazione svolte nel 2010, nonché quelle pianificate per gli anni 2011 e 2012, da parte degli operatori sanitari del Centro Interaziendale “Cefalee e Disordini Adattativi” dell’Azienda Ospedaliera “Pugliese–Ciaccio” di Catanzaro. Centro Interaziendale che, dal canto suo, ha organizzato l’evento.
Nell’occasione, inoltre, saranno consegnati degli assegni di ricerca in funzione di due progetti su tematiche riguardanti “l’assistenza al paziente cefalalgico” e quella “al paziente con dolore cronico neuropatico”. Prenderanno parte alla conferenza stampa, oltre al Management aziendale ed a quello del Dipartimento di Neuroscienze dell’ A.O. “Pugliese-Ciaccio”, il Commissario straordinario della stessa Azienda Ospedaliera, Avv. Elga Rizzo, il prof. De Sarro (preside della Facoltà di Medicina della Università Magna Grecia di Catanzaro), la dottoressa Barone (dirigente dell’assessorato regionale alla Salute) ed il dottor Corasaniti (direttore del Dipartimento “Salute mentale” dell’ASP di Catanzaro).
Obiettivo dei lavori del 6 giugno è quello di diffondere informazioni e promuovere il consenso su obiettivi di pubblica utilità. Nella fattispecie, la sensibilizzazione e la realizzazione di percorsi PDT nella cura della cefalea: patologia d’impatto sociale per la nostra Regione. Al momento di presentare l’evento medico-scientifico, il Commissario Straordinario dell’A.O., Avv. Elga Rizzo, ha sottolineato l’impegno di creare le condizioni affinché la ricerca scientifica sia promossa, favorita e sostenuta da specifici presupposti organizzativi all’interno della stessa Azienda oespedaliera. “Non può esistere qualità assistenziale negli ambiti dei percorsi diagnostici e terapeutici – ha commentato Elga Rizzo -, se l’esperienza clinica quotidiana non viene verificata nei risultati con una progettualità di ricerca e confrontata con l’esperienza di altri enti ospedalieri di rilevanza nazionale”.