Condannato per mafia: sigilli a beni presunto affiliato al clan “della montagna”

Catanzaro Cronaca

Beni del valore di oltre 852 mila euro sono stati sequestrati ad un soggetto ritenuto un affiliato alla cosca di ‘ndrangheta Scalise”, operante nei comuni del Reventino, e nota anche come “gruppo storico della montagna”.

Il provvedimento è stato emesso dalla Corte d’Assise d’Appello di Catanzaro, su della Procura Generale, sulla base delle indagini svolte dalle Fiamme Gialle, nell’ambito del procedimento di esecuzione della pena definitiva inflitta all’uomo a conclusione del processo che ha visto alla sbarra proprio i presunti membri del clan.

Il soggetto, difatti, dopo una sentenza passata in giudicato, è stato riconosciuto colpevole dei reati di associazione mafiosa ed estorsione e condannato a sette anni di reclusione come affiliato alla cosca.

Secondo l’accusa, “pienamente inserito nelle dinamiche criminali del clan, avrebbe preso parte alle attività estorsive sul territorio con atti intimidatori e danneggiamenti nei confronti di potenziali concorrenti di ditte e imprese rientranti nella sfera di controllo del gruppo.

La Guardia di Finanza ha eseguito dei mirati accertamenti di polizia economico-finanziaria, al termine dei quali è stata ricostruita la posizione reddituale del condannato e dei suoi familiari, facendo emergere una sperequazione tra le entrate legittime e le disponibilità patrimoniali accumulate nel tempo.

Le risultanze investigative hanno così portato all’emissione della misura eseguita oggi dai militari di Lamezia Terme e che ha interessato beni mobili, immobili, aziende e disponibilità finanziarie.

In particolare sono stati sequestrati una villa con annessi tre terreni e una villetta autonoma ubicate a Decollatura; l’intero compendio aziendale di una società di costruzioni e due imprese edili costituite sotto forma di ditta individuale, oltre disponibilità finanziarie per circa quattromila euro.