Provincia Cosenza: il capogruppo del Pd replica ai socialisti
“Il risultato delle recenti elezioni amministrative a Cosenza avrebbe dovuto consigliare, anche ai socialisti, una riflessione più pacata e meno carica di risentimenti e nervosismi che, di solito, non portano da nessuna parte. Appare, infatti, davvero incredibile che quanti hanno avuto la responsabilità di disperdere in pochi anni un grande patrimonio ideale, culturale e politico, riducendo al lumicino il glorioso Partito Socialista che fu di Cecchino Principe e Giacomo Mancini, perdendo la propria rappresentanza nel Consiglio regionale della Calabria, in tantissimi comuni e, infine, anche al Comune di Cosenza, abbia dato vita in queste ore ad una vera e propria “caccia alle streghe” nei confronti del Presidente della Provincia di Cosenza (l’unico ente in cui i socialisti sono presenti nell’esecutivo), accusandolo di essere stato il responsabile della sconfitta del centrosinistra nella città dei Bruzi. – È quanto si legge in una nota del capogruppo del Pd alla Provincia di Cosenza Ernesto Magorno - E’ del tutto evidente che coloro che ormai hanno ridotto il grande partito socialista ad un partito-bonsai siano sull’orlo di una vera e propria crisi di nervi, essendo rimasti privi di ogni riferimento e anche di quel minimo di stima che si deve ad un gruppo dirigente che, pur nella sconfitta, sa guardare oltre il proprio naso e i propri interessi.
I fatti e gli atteggiamenti assunti dal gruppo dirigente socialista nelle ultime settimane di campagna elettorale dimostrano chiaramente, infatti, come le divisioni cercate e coltivate pervicacemente all’interno dello schieramento di centrosinistra siano da ricondurre totalmente non a visioni programmatiche e politiche alternative, ma al disegno di un ben identificato gruppo di potere preoccupato soltanto di ritagliarsi piccoli spazi personali. I dirigenti del Psi hanno avuto nel corso dell’ultima campagna elettorale la grave responsabilità di aver cercato in tutti i modi di sabotare l’unità del centrosinistra, tradendo la sua storia e la sua identità e mettendo la dignità e la buona fede di molti socialisti a disposizione di quanti -ormai estranei al centrosinistra- speravano di poterne decidere le sorti dall’esterno per imporre uomini e strategie.
Lo stesso avv. Franz Caruso, persona che stimo, piuttosto che lanciare frettolose accuse, farebbe bene a riflettere sul percorso che lo ha visto prima candidato e poi, a distanza di qualche giorno, invitato a ritirare la propria candidatura, rimanendo vittima del gioco di un gruppo ristretto di personaggi che non hanno perduto nemmeno questa occasione per provocare danni alla città e alla coalizione di centrosinistra. Papasso, Incarnato e, ahimè, anche l’avv. Franz Caruso, anziché discutere di tutto ciò si attardano a puntare il dito contro il Presidente della Provincia che, invece, ha il merito di aver ridato dignità e forza ad una coalizione che sembrava ormai annichilita, sconfitta e isolata.
Prendano atto di tutto ciò con umiltà, abbandonando risentimenti e livori e stimolando una riflessione profonda e più ampia all’interno del centrosinistra per avviare un processo di ricostruzione e di recupero anche della storia e della forza dei socialisti che, è inutile ricordarlo, nella provincia di Cosenza, rimangono una forza importante. E’ giunto il tempo che ognuno si assuma le proprie responsabilità per dar vita, tutti insieme, al riscatto definitivo del Mezzogiorno, per far emergere un ceto politico nuovo, credibile, finalmente libero da gioghi e ricatti e finalmente in grado di difendere gli interessi della Calabria e del Sud”.