Bonifica Crotone, Commissione ecomafie: “avviare subito i lavori”
"La bonifica è l'obiettivo di tutti, se poi dall'altra parte non ci si trova d'accordo fra istituzioni penso che si faccia una brutta figura con tutti quanti i cittadini che si aspettano delle risposte. Vediamo che le ruspe sono ferme. Bisognerebbe capire come si può fare per farle muovere".
E' quanto ha affermato Jacopo Morrone, deputato della Lega, presidente della commissione parlamentare d'inchiesta sulle ecomafie, a conclusione del sopralluogo nel sito di interesse nazionale delle ex fabbriche di Crotone.
La delegazione, composta anche Dario Iaia (Fdi), Nicola Irto (Pd), Maria Stefania Marino (Pd) e Carla Giuliano (M5S), ha incontrato Paolo Grossi, amministratore delegato di Eni Rewind, attuatore della bonifica attualmente bloccata, a causa di una serie di ricorsi e diffide delle istituzioni locali per non far restare i rifiuti pericolosi nel territorio.
"Noi siamo qua per accendere i riflettori e far vedere comunque che c'è una considerazione da parte dello Stato italiano. Come commissione di inchiesta cercheremo di sollecitare quelli che sono gli organi coinvolti. Comune, Provincia, Regione, il ministero ed il privato, devono mettersi attorno a un tavolo e trovare la soluzione. Ho già parlato con il ministro, non tarderò a parlare con il presidente della Regione e anche con gli altri organi istituzionali che sono coinvolti. Da parte nostra c'è la volontà di spingere perché si porti avanti la bonifica" ha sottolineato il presidente.
"La commissione non può dare risposte sulla scelta di lasciare i rifiuti a Crotone o trasferirli fuori regione. "Questo - ha inoltre precisato - io non lo posso sapere. Il ministro è d'accordo nel trovare prima di tutto una soluzione, coinvolgendo tutti. Immagino che un territorio cerchi di difendere determinate situazioni. Qui ci sono un Comune, una Provincia, una Regione e penso si possa trovare un accordo comune".
"Penso che i rifiuti non debbano rimanere là dove sono, in una discarica vista mare con la possibilità che inquini ulteriori ettari di mare. Una soluzione va trovata. Sulla situazione di rischio non ci sono dubbi e non penso ci sia modo e tempo neanche di litigare o discutere per trovare un'intesa: ci sono risorse, quindi si può dare una soluzione e perché non trovarla nel più breve tempo possibile?" ha chiosato ancora.
"Penso che chi ha responsabilità politica deve trovare anche un accordo condiviso, cercando di unire quelli che sono gli obiettivi o comunque le necessità di un territorio, con quelle che sono le normative naturalmente in essere" ha concluso Morrone.
La commissione ha proseguito il suo lavoro con una serie di audizioni istituzionali in Prefettura, che domani interesseranno i tecnici di Ispra ed Arpacal.