Sin Crotone, conclusa ispezione commissione ecomafie: è scontro istituzionale

Crotone Attualità

È terminata questa mattina, con l’audizione in Prefettura a Crotone di Michele Fratini, responsabile area per le caratterizzazioni e la protezione dei suoli dei siti contaminati per il dipartimento del servizio geologico d’Italia di Ispra, e di Michelangelo Iannone, commissario straordinario Arpacal, la due giorni della missione nella città pitagorica della Commissione parlamentare di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti e ad altri illeciti ambientali e agroalimentari (QUI).

Una delegazione della commissione, guidata da Jacopo Morrone (Lega), e composta da Maria Stefania Marino (Pd), Carla Giuliano (M5s), Dario Iaia (Fdi) e Nicola Irto (Pd), ha visitato ieri pomeriggio il Sito di interesse nazionale di Crotone-Cassano-Cerchiara.

I sopralluoghi hanno interessato, nello specifico, la macro area del Sin agli ex stabilimenti Pertusola, Agricoltura, Sasol, Fosfotec di pertinenza della società Eni Rewind Spa.

Al termine del sopralluogo il presidente Morrone, ha sottolineato che la commissione è giunta a Crotone per accendere i riflettori, sollecitare gli organi coinvolti per cercare una soluzione condivisa.

Stessa cosa che ha ribadito oggi all’uscita dalla Prefettura, con il direttore dell’Arpacal che ha comunicato che l’agenzia è pronta ad entrare in attività non appena le attività di bonifica inizieranno.

Dopo il sopralluogo, l’amministratore delegato di Eni Rewind, non ha usato mezzi termini, dicendo che, se finora la bonifica del Sin non è ancora partita la colpa è di Comune e Provincia di Crotone e, soprattutto, della Regione Calabria.

Sempre dopo il sopralluogo, nel pomeriggio di ieri in Prefettura, la commissione eco mafie ha sentito anche Franca Ferraro, Prefetto di Crotone, Domenico Guarascio, Procuratore della Repubblica di Crotone; Paolo Grossi, Amministratore delegato di Eni Rewind, e Vincenzo Voce, Sindaco di Crotone.

E proprio quest’ultimo ha poi risposto con una nota, rigettando al mittente le accuse rivolte dall’Ad di Eni Rewind, attribuendo, invece, la colpa delle lungaggini delle operazioni di bonifica proprio alla multinazionale.

GROSSI (ENI): "PROBLEMA SONO GLI ENTI LOCALI"

"Per quanto mi riguarda i problemi per avviare la bonifica si chiamano Regione, Comune e Provincia non ce ne sono altri". Questo il lapidario commento dell'amministratore delegato di Eni Rewind, Paolo Grossi, a seguito del sopralluogo avvenuto ieri nell'ex area industriale crotonese. "Noi speriamo che la visita della commissione sia un'occasione di fare chiarezza. Io credo che in questa vicenda noi possiamo essere accusati di tutto ma non certamente di non metterci la faccia".

"Il Paur è un vincolo politico senza nessuna istruttoria tecnica e con delle motivazioni che si sono rivelate non corrette" ribadisce. "Noi siamo molto determinati a portare avanti la bonifica, abbiamo già eseguito tutto quello che era eseguibile e saremmo partiti con gli scavi il 20 gennaio se Sovreco non fosse stata bloccata in primis dalle diffide della Regione e degli altri enti locali. Abbiamo detto chiaramente da tempo che c'è una normativa europea, non da oggi ma dal 1994, che prevede di smaltire i rifiuti in prossimità delle zone dove sono stati prodotti, c'è un regolamento europeo vigente dal 2006 ed nuovo regolamento già in corso che vieterà lo smaltimento all'estero".

VOCE: "PROBLEMA E' TEMPO PERSO DA ENI"

"Comune, Provincia e Regione pretendono che si rispetti il progetto approvato sulla bonifica" ha invece tuonato questa mattina il sindaco di Crotone, Vincenzo Voce, che riferendosi ad Eni parla di un "progetto che non mi è mai piaciuto che prevede la tombatura dei veleni di Pertusola. Ci stiamo opponendo in tutte le sedi, in ogni Conferenza dei servizi, nelle aule giudiziarie".

"Il progetto di bonifica Fase 2 è stato un compromesso: messa in sicurezza dei siti industriali (tombatura) e fuori regione i rifiuti delle discariche a mare. Oggi Eni Rewind non vuole fare né uno e ne l'altro. Se aggiungiamo poi che Eni non ha presentato un progetto di sviluppo per la città, aggiungendo al danno la beffa, si capisce che non possiamo far altro che opporci" attacca il primo cittadino. "Resta il problema degli altri rifiuti (Tenorm con amianto), che non possono andare neanche alla discarica Sovreco. Ho riferito alla Commissione che la bonifica crotonese è come la tessitura della tela di Penelope, con l'unica differenza che dopo vent'anni Ulisse è ritornato a casa, mentre noi dopo vent'anni siamo al punto di partenza. Il tempo l'ha perso Eni con gli alberelli magici e le finte bonifiche green, tra inutili sperimentazioni di tecnologie inique".