Pizzo per “non avere problemi” nel cosentino: la denuncia dell’azienda friulana Icop
"Penso proprio di no". Questa la risposta secca di Vittorio Petrucco, presidente della Icop - azienda friulana con base a Basiliano impegnata in numerosi lavori relativi ad opere di ingegneria complessa e speciale, operante in Italia ed all'estero - quando gli viene chiesto se, in futuro, prenderà altri lavori in Calabria. Una risposta motivata dalla pessima esperienza dell'azienda avvenuta circa 2 anni fa, nel corso di un lavoro nel comune di Trebisacce.
"Per non avere problemi avremmo dovuto versare il 3% del valore del contratto: 150 mila euro che sarebbe stato ricavato dalla sovra fatturazione realizzata da ditte colluse, utilizzando documentazione falsa relativa a consegne di cemento, smaltimento in discarica e altre prestazione di servizi sovradimensionati" spiega apertamente Petrucco, che al tempo non ci pensò due volte a denunciare il tutto non in Calabria, ma alla Direzione Investigativa Antimafia di Trieste.
In particolare, il lavoro era "un subappalto dalla Tre Colli spa con cui collaboriamo da sempre ed estranea ai fatti, per realizzare la variante al metanodotto Pisticci - Sant'Eufemia, quarto tronco, per conto di Snam rete gas" spiega sempre Petrucco, spiegando che il valore complessivo dei lavori ammontava a circa 5 milioni di euro. A seguito della denuncia, sarebbero poi state arrestate 6 persone con l'accusa di estorsione aggravata da metodo e finalità mafiosa, collegata alla cosca degli Abbruzzese.
"Dal punto di vista lavorativo, si decise di andare avanti, come se nulla fosse stato" ricorda Petrucco nella sua lunga intervista. "Eravamo già stati sia a Napoli, in piazza Municipio, sia a Cefalù, in Sicilia, per un grosso lavoro delle Ferrovie, e non avevamo mai avuto problemi. Dove c'è un controllo serio dello Stato, non succede nulla".