Operazione “Call Me”, tornano libere compagna e moglie dei La Rosa

Vibo Valentia Cronaca

Il Tribunale del Riesame di Catanzaro ha annullato l’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Gip distrettuale del capoluogo a carico di Giuseppina Costa (difesa dall'avvocato Sandro D'Agostino) e Tomasina Certa (difesa dall'avvocato Giovanni Vecchio), entrambe coinvolte, agli inizi di aprile, nell’inchiesta chiamata in codice “Call Me” (QUI).

Costa era stata arrestata con l’accusa di far parte del clan La Rosa: compagna di Francesco La Rosa le si contesta di aver portato all'esterno del carcere messaggi diretti a mantenere la posizione di vertice dello stesso compagni (QUI).

Il Gip aveva ritenuto la gravità indiziaria anche per il reato di estorsione aggravata e di concorso nell'utilizzo di smartphone all'interno delle case circondariali in cui il La Rosa era detenuto.

Non dissimili le accuse formulate nei confronti di Certo, moglie di Antonio La Rosa, anche lei arrestata per estorsione aggravata e l’illecito utilizzo di strumenti di comunicazione in carcere. Il Tribunale del Riesame ha ordinato la immediata remissione in libertà per entrambe le donne.