Naufragio Cutro: Farnesina nega a parenti vittime di presenziare al processo
Il 9 giugno prossimo si terrà l'udienza conclusiva per il naufragio avvenuto davanti le acque di Steccato di Cutro il 26 febbraio del 2023 (QUI).
I familiari delle vittime, di origini afghane, siriane e turche, hanno espresso la volontà di partecipare al processo presso il Tribunale di Crotone, cosa che gli è stata concessa dalla Procura pitagorica ma non dalla Farnesina.
Infatti - come riporta il quotidiano "La Repubblica", l’Italia ha negato loro il permesso di entrare, seppure temporaneamente, nonostante sia espressamente previsto dalla legge.
L’istanza degli avvocati che rappresentano i parenti dei deceduti, Marco Bona ed Enrico Calabrese del Foro di Torino, non è stata dunque accolta. Quest'ultimi, di conseguenza, hanno presentato ricorso al tribunale civile di Roma.
"I familiari – si legge nella nota dei legali – hanno diritto a partecipare personalmente al procedimento penale in corso o ad essere presenti in persona ad almeno una delle udienze anche al fine della loro costituzione di parte civile”.
"Il diniego alla presenza - continua - lederebbe in modo irrimediabile loro diritti fondamentali, internazionalmente riconosciuti, in base ai quali la giurisdizione deve attuarsi garantendo un giusto equo processo. Impediti di esercitare il loro diritto/dovere di difesa – concludono gli avvocati – i parenti sarebbero destinatari di una forma di vittimizzazione secondaria di tipo istituzionale”.