Roseto. Restauro Sant’Antonio da Padova tra memoria e devozione, una mostra
Nel suggestivo borgo medievale di Roseto Capo Spulico, nel cosentino, giovedì prossimo, 12 giugno (alle 19), sarà inaugurata la mostra fotografica “Segno di memoria e devozione”, dedicata al restauro conservativo della statua lignea policroma di Sant’Antonio da Padova.
L’opera, risalente alla metà del Novecento, è attribuita alla Scuola Napoletana degli Intagliatori, celebre per l’eleganza delle tecniche di intaglio e doratura.
All’inaugurazione prenderanno parte il sindaco di Roseto Capo Spulico, Giovanni Pugliese, l’Assessore al Turismo, Cultura e Spettacolo, Sabrina Franco, il parroco Don Franco Gimigliano, la restauratrice Pina Munno, originaria di Roseto, e i rappresentanti del Comitato della Festa di Sant’Antonio, che ha ufficialmente inserito la mostra nel programma dei festeggiamenti dedicati al santo patrono.
L’esposizione sarà visitabile da giovedì e fino a sabato 14 giugno, presso lo spazio all’aperto “Vinell” in Piazza La Ragione. L’evento rappresenta un momento significativo per la comunità, che celebra le proprie radici religiose e culturali attraverso questo importante intervento di restauro.
Le fasi del restauro
Il restauro, commissionato dal Reverendo Don Gimigliano, parroco della Chiesa di San Nicola di Mira, è stato eseguito dalla restauratrice Pina Munno nel pieno rispetto dei principi della Carta del Restauro del 1987, con l’obiettivo di conservare l'autenticità e il valore storico-artistico dell’opera.
L’intervento ha previsto diverse fasi: spolveratura, pulitura, incollaggio, integrazione delle parti mancanti e ripristino cromatico, mantenendo intatto il carattere originale della statua.
16 panelli fotografici
La mostra si compone di 16 pannelli fotografici che illustrano le varie fasi del restauro, accompagnati da estratti della relazione tecnica conclusiva. L’esposizione è patrocinata dal Comune di Roseto Capo Spulico, a testimonianza del valore culturale e identitario dell’iniziativa.
“È stato un lavoro impegnativo, ma profondamente gratificante. Ogni fase del restauro ha richiesto cura, precisione e una grande passione per preservarne l’autenticità e il valore storico-artistico. Sono grata di aver potuto intervenire su un’opera tanto significativa, espressione della tradizione religiosa e culturale del nostro territorio. Ringrazio di cuore il Reverendo Don Franco per la fiducia e per avermi dato la possibilità di ridare luce a un patrimonio così prezioso. È stato un vero onore collaborare con lui e con la comunità di Roseto Capo Spulico”, confessa la stessa Munno.