Edilizia popolare, il Comitato Tufolo-Farina chiede parere all’ordine degli ingegneri
Il Comitato di Quartiere Tufolo-Farina, attraverso il proprio reggente pro-tempore Gaetano Alfonsino, ha formalmente inoltrato all’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Crotone una richiesta di parere tecnico in merito all’annunciato intervento edilizio del Comune di Crotone sull’area individuata in via Israele.
L’intervento prevede la realizzazione di 24 alloggi sociali su un’area che risulta originariamente destinata a verde di quartiere, in virtù di obblighi convenzionali derivanti da un piano di lottizzazione attuato dall’Impresa Consorzio Lavoratori Montedison Soc. Coop. A r.l. e ceduta al Comune di Crotone in qualità di standard previsti dalla normativa in materia urbanistica.
Pur riconoscendo il valore sociale degli alloggi pubblici, il comitato esprime forti perplessità tecniche e urbanistiche, sottolineando le seguenti criticità: Destinazione d’uso originaria a verde di quartiere, documentata da planimetrie e piani attuativi; Trasferimento volumetrico ritenuto non legittimo, poiché proveniente da altra superficie fondiaria non coincidente con l’area oggetto di intervento; Presunta violazione dell’art. 19, comma 6 del PRG vigente, che obbliga al recupero delle volumetrie residue nella stessa superficie fondiaria dove queste sono maturate; Non edificabilità dell’area ai sensi dell’art. 50, comma 2 del PRG, trattandosi di tessuto urbano consolidato; Criticità viarie, aggravate dalla prossimità alla rotatoria del Palakrò e dalla mancanza di alternative viabili interne previste dai piani attuativi approvati.
Alla luce di queste osservazioni, è stato richiesto all’Ordine degli Ingegneri di esprimere un parere tecnico indipendente sui seguenti punti: Coerenza urbanistica e funzionale dell’intervento; Legittimità del trasferimento delle volumetrie; Impatto sulla viabilità e sulla vivibilità urbana. Il Comitato ha allegato alla richiesta tutta la documentazione acquisita tramite accesso agli atti, incluse planimetrie, convenzioni e relazioni tecniche.
“Non siamo contrari all’edilizia sociale, infatti abbiamo individuato un’area più funzionale, ma pretendiamo trasparenza e rispetto delle regole urbanistiche” conclude la nota. “Chiediamo che ogni scelta sia coerente con gli interessi dei cittadini residenti e della città, senza forzature tecniche o normative.”