Referendum: l’analisi del voto dei Giovani Udc

Calabria Politica

“Lo straordinario risultato ottenuto nell’appena conclusa tornata referendaria è la dimostrazione di una ritrovata voglia di partecipazione democratica da parte dei cittadini e delle nuove generazioni, anche e soprattutto sulle questioni di maggiore interesse collettivo”. Lo sottolineano i Giovani dell’Udc calabrese, commentando ed analizzando i dati fuoriusciti dalle urne, all’indomani dei referendum abrogativi svoltisi domenica e lunedì.

“E’ importante che anche la Calabria, seppur di poco, abbia contribuito al raggiungimento del quorum e che gli elettori e le elettrici della nostra regione abbiano dimostrato quel senso di responsabilità che, in molti, credevano perduto. La percentuale del 50.38% (dato definitivo relativo all’affluenza registrata in Calabria), pertanto, non rappresenta solo un semplice numero o un rilevamento statistico. E’ una percentuale che va riempita di significati e di una reale volontà popolare che deve essere ascoltata e percepita dalle Istituzioni. E’ altresì auspicabile, affinchè si possa avvertire una più alta credibilità della politica, che il risultato scaturito dalle urne non venga in alcun modo “partiticizzato” da nessuno: né da destra, né da sinistra e né dal centro. Se di successo si può parlare, infatti, il merito è solo ed esclusivamente dei cittadini, che hanno dato vita ad una emozionante e coinvolgente mobilitazione popolare.

Così come crediamo giusto ed opportuno ringraziare i vari comitati referendari, ai cui componenti e sostenitori va il merito di averci creduto e di aver dato una scossa che, tutti ed indistintamente dal colore politico di appartenenza, hanno saputo recepire e cogliere. Ed ora, afferrando questo forte vento di partecipazione e di condivisione, pensiamo sia arrivato il momento di iniziare a ragionare ad una essenziale modifica del sistema elettorale, che non possa certamente prescindere dal ridare la parola ai cittadini, reintroducendo il voto di preferenza. La sovranità popolare – questo è quello che chiediamo con forza – deve essere esercitata nel pieno dei suoi valori e nell’interezza della sua essenza. I referendum del 12 e 13 giugno, in tal senso, siano da esempio per tutti”.