Sciolta nell’acido. Regione Calabria parte civile nel processo

Crotone Cronaca
Lea Garofalo

La giunta regionale della Calabria ha deliberato l'autorizzazione alla costituzione di parte civile della Regione nel processo a Milano per il sequestro e l'omicidio di Lea Garofalo, già testimone di giustizia, uccisa e sciolta nell'acido. La decisione è stata adottata dall'esecutivo calabrese su proposta del presidente Giuseppe Scopelliti. Alla sbarra al tribunale di Milano per il sequestro e l'omicidio ci sono l'ex convivente della donna Carlo Cosco, padre di sua figlia, e altri. Lea Garofalo, nata in una famiglia di Petilia Policastro (Crotone) sterminata da una faida, era stata ammessa al programma di protezione nel 2002 quando aveva deciso di rendere testimonianza sullo scontro tra la sua famiglia e quella rivale dei Mirabelli. Provvedimento che le era stato revocato nel 2006 dopo l'archiviazione dell'inchiesta della Dda aperta sulla base delle sue rivelazioni. Del rapimento e dell'assassinio della donna, ormai priva di protezione, avvenuto nel milanese nel novembre dello scorso anno, è accusato l'ex convivente, Carlo Cosco (dal quale aveva avuto una figlia, Denise), che avrebbe organizzato, assieme ai suoi fratelli, una vera e propria esecuzione arrivando a sciogliere il cadavere della donna nell'acido.