Figlia di Lea Garofalo: “Sapevo che lui ed il clan l’avevano uccisa, ho finto per un anno”
''Per un anno non ho detto nulla a mio padre, pur sapendo che lui e gli altri avevano ucciso mia madre. Cercavo di autoconvincermi che non era andata cosi', anche se sapevo che quella era stata la sua inevitabile fine''.
Lo ha detto Denise, la figlia di Lea Garofalo, la testimone sciolta nell'acido dall'ex compagno affiliato alla 'ndrangheta, testimoniando a Milano, dietro un paravento, per coprirle il volto per ragioni di sicurezza, e a pochi metri dal padre, chiuso nella gabbia degli imputati. Senza emozioni percepibili, racconta i sette anni trascorsi con la mamma, dal 2002 al 2009, quando la donna e la figlia erano sotto programma di protezione, per arrivare al 24 novembre di due anni fa, giorno del sequestro.
La consapevolezza di Denise, che è sotto programma di protezione, emerge quando il pm le chiede perchè inviò tanti sms sul cellulare della mamma che era spento: "Mi volevo auto - convincere che non l'avevano fatta sparire, anche se sapevo che non c'era più niente da fare".
Denise, 19 anni, si è costituita parte civile nel processo a carico del padre, Carlo Cosco, e di altre 5 persone.