Denise riconosce i gioielli della madre Lea Garofalo

Crotone Cronaca

Denise Garofalo, protetta da un paravento, ha riconosciuto i monili trovati in un terreno di Monza che appartenevano a Lea Garofalo, nel processo d'appello per l'omicidio di quest'ultima. I

l ritrovamento di un braccialetto e di una collana, oltre che di un coltellino, era stato possibile nei mesi scorsi grazie alle rivelazioni del pentito Carmine Venturino, il quale aveva fornito agli inquirenti una ricostruzione del crimine diversa da quella emersa nel primo grado del processo. Infatti, Venturino aveva detto al magistrato Marcello Tatangelo che Lea Garofalo non era stata sciolta nell'acido dopo essere stata uccisa, ma bruciata in un terreno a San Fruttuoso, in Brianza. Oggi, la figlia della collaboratrice di giustizia che si e' costituita parte civile contro uno degli imputati, il padre Carlo Cosco, ex compagno di Lea, ha confermato che i reperti trovati nel terreno appartenevano effettivamente alla madre e che le indicazioni di Venturino erano quindi corrette.

Denise ha voluto anche fornire una precisazione su una festa di compleanno che il padre le organizzò poche ore dopo la scomparsa della madre, il 24 novembre 2010. "Mia madre scomparve il 24 novembre - ha affermato Denise - dopo qualche ora avrei compiuto 18 anni e mio padre aveva avuto la brillante idea di farmi una festa, ma io gli avevo detto che non avevo niente da festeggiare. Nonostante ciò, lui aveva invitato i miei amici e la festa si era svolta senza che io ci fossi. Io non sono andata perche' era scomparsa mia madre". Poi, Denise ha aggiunto, ironica: "un amico di mio padre mi disse che lui c'era rimasto male perche' non ero andata e io pensai: 'ah, c'e' pure rimasto male...'". Nell'udienza di oggi e' terminato anche il contro esame di Carmine Venturino, mentre nella prossima, fissata per il 16 aprile, verra' sentito Carlo Cosco. (Agi)

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