Milano, oggi i funerali di Lea Garofalo. La figlia: tutto questo solo per il mio bene
Sono in corso oggi - in piazza Beccaria a Milano - i funerali di Lea Garofalo, la testimone di giustizia originaria di Petilia Policastro.
Al termine del funerale civile il feretro è stato portato a spalla tra gli applausi dal sindaco Giuliano Pisapia, don Luigi Ciotti, il direttore della "Stampa" Mario Calabresi, dal presidente onorario di "Libera" Nando Dalla Chiesa, e dai parenti di due vittime di mafia. Piazza Beccaria, dove si è svolta la celebrazione, era gremita di gente che mostrava i fiori con i colori di "Libera".
"E' giusto che Lea abbia un funerale dignitoso, ringrazio il sindaco Pisapia, Don Ciotti e il sindaco di Petilia Policastro Nicolazzi": lo ha detto Marisa Garofalo, sorella della testimone di giustizia uccisa dalla 'ndrangheta nel 2009. "In effetti mia sorella questa vicinanza non l'ha mai avuta in vita - ha proseguito Marisa Garofalo commentando la folla presente in piazza - e ciò provoca anche rabbia. Forse con un decimo di queste attenzioni e di questo affetto oggi sarebbe ancora in vita. Ma noi siamo qui per ricordarla e siamo qui anche per Denise, la figlia. Sono qui per dire che sua zia le vuole bene".
"Petilia non è una città omertosa, la popolazione non è rimasta inerme". E' invece il commento di Amedeo Nicolazzi, sindaco di Petilia Policastro, paese in provincia di Crotone in cui è nata Lea Garofalo. "La delegazione di Petilia non sta partecipando alla commemorazione in onore di Lea per ragioni logistiche, purtroppo siamo stati informati in ritardo e nonostante avessimo organizzato due pullman e avessimo ricevuto quasi un centinaio di adesioni é stato impossibile muoversi", ha proseguito Nicolazzi. "Sono qui per testimoniare la vicinanza di Petilia. Presto celebreremo in città una giornata dedicata alle donne coraggiose, e quindi a Lea Garofalo".
Denise, la figlia di Lea, ha parlato ai funerali della madre dal luogo segreto nel quale è sottoposta a sorveglianza speciale. "Per me è un giorno triste, ma la forza me l'hai data tu - ha detto la 22enne, la cui voce si è udita in tutta la piazza dove sono in corso i funerali della madre - se è successo tutto questo è solo per il mio bene e non smetterò mai di ringraziarti. Ciao".
"La mia presenza oggi qui a Milano è un dovere personale ed istituzionale nei confronti di una donna cui noi tutti abbiamo un enorme debito di riconoscenza e di grande ammirazione per il suo coraggio". Ad affermarlo è, invece, Rosanna Scopelliti, deputato del Pdl e membro della Commissione parlamentare Antimafia, nonché presidente della Fondazione "Antonino Scopelliti", intitolata al padre assassinato dalla mafia nel 1991, presente oggi ai funerali di Piazza Beccaria. "Come ricorda la figlia Denise dobbiamo ricordare Lea per la giustizia di tutti perché il suo coraggio e la sua determinazione devono essere da esempio per quella Italia che ogni giorno si oppone - conclude la Scopelliti - mettendo in conto anche il rischio della propria vita, allo strapotere ed all'arroganza della violenza criminale e mafiosa".
Nel corso della commemorazione di Lea Garofalo è stata letta una missiva mai spedita a Giorgio Napolitano, nella quale la testimone di giustizia uccisa dalla 'ndrangheta chiedeva aiuto al presidente della Repubblica. "Sono una madre disperata allo stremo delle sue forze. Mi trovo insieme a mia figlia isolata da tutto e da tutti" si legge. "Ho perso tutto - prosegue Lea Garofalo nella lettera del 2009 - il lavoro, ogni prospettiva di futuro, ma sapevo a cosa andavo incontro con la mia scelta. Non posso cambiare il corso della mia triste storia". Nella lettera, Garofalo chiedeva poi che il presidente della Repubblica rispondesse "alle decine di persone nella mia condizione. La prego, ci dia un segnale di speranza". E si firmava "una madre disperata".
"Vedo molti deputati e senatori presenti. Vi dico: datevi da fare affinche' la legge sulla corruzione passi, e passi in fretta": lo ha detto don Luigi Ciotti, presidente di "Libera", nel corso del funerale di Lea Garofalo.
"Nel giorno dei funerali di Lea Garofalo il mio pensiero va a lei, simbolo di ribellione alla 'ndrangheta che ha pagato il prezzo più alto per essersi opposta ai soprusi di una criminalità vigliacca che non ha più rispetto neanche per donne e bambini". Lo ha dichiarato il presidente della giunta regionale calabrese, Giuseppe Scopelliti, incontrando i giornalisti stamani per una conferenza stampa in programma a palazzo Campanella. "Il suo coraggio - ha concluso Scopelliti - sia di esempio soprattutto alle giovani generazioni. Alla figlia Denise, che oggi vive sotto protezione per la scelta della madre di testimoniare contro la 'ndrangheta, noi dobbiamo far sentire la nostra vicinanza".