Omicidio Lea Garofalo. Giudici in camera di consiglio

Calabria Cronaca

I giudici della Corte d'Assise di Milano si sono riuniti in camera di consiglio per emettere la sentenza del processo con al centro il sequestro e l'omicidio della testimone di giustizia Lea Garofalo, che venne sciolta nell'acido nel novembre del 2009. Il collegio non ha, al momento, dato indicazioni sull'orario del verdetto. Prima che i giudici si riunissero, hanno preso la parola due degli imputati, Vito e Carlo Cosco. Quest'ultimo ha voluto replicare a quanto detto, durante la requisitoria, dal pubblico ministero Marcello Tatangelo, che aveva definito i sei imputati dei "vigliacchi" perché avevano ucciso insieme una donna. "Il pubblico ministero dice che siamo vigliacchi - ha affermato Carlo Cosco - io ho la terza media, il pm è un dottore e laureato, ha ragione a dire che sei uomini che uccidono una donna sono vigliacchi. Lo farei anch'io se l'avessimo uccisa, ma noi non siamo vigliacchi perché non l'abbiamo uccisa. Se avessi avuto la sciagurata idea di uccidere la mia ex compagna, non mi sarei servito di cinque persone". "Non e' stato un omicidio, mai, mai", ha concluso Cosco, ringraziando infine i giudici e augurando loro una buona Pasqua". Il pm ha chiesto sei ergastoli a carico di tutti gli imputati. La condanna al carcere a vita deve essere pronunciata per il pm nei confronti di Giuseppe, Vito e Carlo Cosco, di Massimo Sabatino, di Carmine Venturino e di Rosario Curcio.

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