Rapinò la moglie, rumeno condannato a Catanzaro
E' stato condannato a due anni di reclusione e 350 euro di multa - con concessione della sospensione condizionale della sola pena detentiva - Stelian Viziteu, rumeno di 35 anni, arrestato dalla polizia a Catanzaro a fine gennaio, fa per l'ennesima volta, in questo caso per aver rapinato la sua stessa moglie. La sentenza e' arrivata dal giudice monocratico Giuseppe Commodaro, che dopo l'arresto aveva tenuto l'udienza di convalida consentendo a Viziteu di lasciare la cella ma con l'obbligo di restare lontano dal comune di Catanzaro, dove risulta residente e dove l'uomo era ripetutamente finito nei guai nei mesi precedenti. L'uomo, che in molti nel capoluogo calabrese conoscono per la sua abituale presenza sul corso principale dove suonava una fisarmonica affiancato dalla sua piccola bimba, stando alle varie accuse che lo riguardano era solito picchiare e maltrattare moglie e figli, specialmente quando era completamente ubriaco. Ubriaco Viziteu era anche quando, ad aprile, aggredi' i poliziotti intervenuti su corso Mazzini dove stava molestando i passanti. Proprio per via dei procedimenti giudiziari che lo riguardano, al rumeno sono stati tolti i figli minorenni, ospitati in un'apposita struttura. A gennaio l'ultimo episodio, quando Viziteu, sempre stando alle accuse, avrebbe violentemente percosso la moglie, sbattendole la testa al muro, per sottrarle il telefonino.