Precari calabresi: Usb proclama lo stato di agitazione
“Finalmente, dopo lunghi ed estenuanti incontri con l’assessore regionale, abbiamo appreso che, seppur in ritardo, saranno corrisposte le spettanze dovute ai lavoratori Lsu-Lpu. Dal mese di aprile, infatti, i lavoratori erano in attesa di percepire gli stipendi, che ora, grazie alle pressioni esercitate in tutte le sedi da USB, saranno ora corrisposti sino al mese di luglio. E’ evidente che pesa ancora l’incognita per ciò che accadrà agli emolumenti dal mese di agosto in poi. Ma il vero problema non è questo. Il vero problema è che dopo molti mesi, dobbiamo prendere atto che il Presidente della Giunta Regionale Scopelliti ed i suoi Assessori, non hanno tenuto fede agli impegni presi nei confronti nostri e dei lavoratori. Probabilmente anche in Calabria, si ritiene di dover seguire le orme “brunettiane”considerando i precari come la parte peggiore della società. - Affermano i precari calabresi -. Noi non ci stiamo e non permettiamo a nessuno di insultare i lavoratori!
Dopo lo sciopero regionale dello scorso 25 ottobre proclamato da USB e dopo le manifestazioni che sono seguite, la Giunta regionale, per il tramite del suo massimo rappresentante, cioè il Governatore, aveva assunto l’impegno di far convocare un tavolo nazionale a Roma, attorno al quale riunire i Ministri interessati, la Giunta della Calabria, l’ANCI ed i rappresentanti dei lavoratori, per trovare tutti insieme la strada per arrivare alla stabilizzazione dei precari. Le nostre continue richieste di attivazione del tavolo, sono state sinora tutte disattese, per cui oggi sia USB sia, soprattutto, i lavoratori Lsu-Lpu, non sono più disponibili a pazientare e daranno una pronta risposta a chi ha provato a prenderli in giro. - Contonuano i precari -. Agli insulti di Brunetta e di chi ignora i diritti, USB Calabria, risponde proclamando lo stato di agitazione dei lavoratori Lsu-Lpu e dichiara sin d’ora che metterà in atto tutte le forme di lotta ritenute necessarie per ottenere l’obiettivo dichiarato di mettere fine ad uno stato di precarietà del lavoro e della vita che dura ormai da troppi anni, a partire da un sit-in, già programmato in occasione della seduta del prossimo Consiglio Regionale. Noi stiamo dalla “parte peggiore della società”, stiamo con i Lavoratori, che questa volta andranno avanti fino a quando non sarà ottenuta la stabilizzazione per tutti i precari.”