Cosenza: ingente sequestro di reperti archeologici in scavi clandestini
I carabinieri del nucleo Tutela Patrimonio Culturale di Cosenza hanno sequestrato diversi beni archeologici provenienti da scavi clandestini praticati in località Cozzo Torre a Torano Castello e Torre del Mordillo, nel comune di Spezzano Albanese. I beni si trovavano all’interno delle abitazioni di Cosenza e Carolei di Eugenio De Cicco, già coinvolto nell’operazione “Orchi”. Tra i beni oggetto di sequestro vi sono 6 dipinti risalenti al 1700 raffiguranti scene sacre, un reliquiario in legno di scuola lucana contenente un osso e vari monili dell’VIII sec. a.C.
I DETTAGLI | "E' impossibile quantificare il valore di quanto recuperato". Lo dice il capitano Raffaele Giovinazzo, che stamattina ha partecipato alla conferenza stampa dei Carabinieri del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale che, in sinergia con la Compagnia di Cosenza, hanno recuperato beni storici e archeologici di ignota provenienza. Si tratta di dipinti del '700, vasi, punte di lance e giavellotto, calici, lucerne e tante altre opere, che erano in possesso di Eugenio De Cicco, arrestato ad aprile a seguito dell'operazione "Orchi", che riguardava una serie di violenze su un disabile. Durante la perquisizione a casa di De Cicco, a Montalto Uffugo (Cosenza), e' stato trovato anche questo tesoro, probabilmente in gran parte rubato. Il materiale archeologico dovrebbe provenire invece dagli scavi di Cozzo Torre, a Torano Castello, e di Torre Mordillo, a Spezzano Albanese. De Cicco adesso dovrà rispondere anche di ricettazione e impossessamento illecito di beni archeologici. In particolare, le opere scoperte comprendono dipinti che ritraggono Sant'Antonio da Padova, San Francesco di Paola, Angeli e Santi, una Madonna con Bambino e Santi, alcuni frati, molti ritenuti appartenere alla scuola del Solimena, del 1700; c'e' poi un putto con ali del '700, calici, pissidi, un reliquario, candelabri e vassoi, probabilmente asportati da chiese calabresi o lucane; e poi vasi di epoca ellenistica, punte di lance e giavellotti, fibbie, anelli, vari monili dell'età del ferro. "Una scoperta casuale, ma davvero fortunata", ha detto Giovinazzo. "Ora si cercherà di confrontare il materiale con il database della soprintendenza dei Beni Culturali. Speriamo di identificare tutto, visto che documenti di proprietà delle opere non se ne sono trovati".