Navi dei veleni, continua il lavoro della commissione d’inchiesta. Ascoltati otto testi
Continua il lavoro della Commissione parlamentare d'inchiesta sugli illeciti connessi al ciclo dei rifiuti presieduta da Gaetano Pecorella, che oggi - nella caserma di via dei Bersaglieri a Bologna - ha ascoltato otto testi. I primi della lista sono stati due collaboratori di giustizia; poi l'ex colonnello del Corpo forestale dello Stato, Rimo Martini e Renato Pent; a seguire, Guido Garelli, Marino Ganzerla e Mario Scaramella. Quest'ultimo - ex consulente della commissione Mitrokin - potrebbe ora raccontare dettagli interessanti sulle cosiddette "navi dei veleni" in quanto svolse una consulenza approfondita sul tema per uno dei piu' noti procuratori che si occuparono della vicenda.
"L'insieme di notizie che stiamo raccogliendo - ha commentato il presidente della commissione Pecorella - porta a convergere su alcuni dati: all'inizio uno smaltimento all'estero dei rifiuti pericolosi, poi il loro rientro in Italia e qualche 'interferenza' di ex appartenenti a corpi di Polizia. Qualche interferenza c'e' stata - ha ribadito Pecorella - perche' in alcuni casi le indagini furono abbandonate".
Sia Pecorella che Bratti hanno fatto riferimento a un episodio specifico: "Un inquirente - ha spiegato Pecorella - ha accertato la presenza dei servizi che controllavanmo l'attivita' che stavano svolgendo, in un luogo riservato solo a loro".
Si trattava di un ristorante chiuso, ha aggiunto Bratti, riservato solo agli inquirenti, in cui a un certo punto furono viste arrivare due persone su una macchina dei servizi. Chiarimenti sono stati chiesti sia al Sismi che al Sisde. Una trentina i casi di naufragi di navi su cui sta indagando la commissione, nell'arco di tempo tra il 1995 e il 2000, che potrebbero nascondere smaltimenti di rifiuti pericolosi, avvenuti con la semplice apertura di portelloni in mare aperto piuttosto che con veri e propri affondamenti. Tante sono state le indagini aperte in questi anni, ma nessuna - spiega la commissione - e' arrivata a compimento mentre restano zone d'ombra come la morte del capitano Natale De Grazia.