Catanzaro: sarà restaurata la cappella dedicata al filosofo Fiorentino
Sarà restaurata e riportata all’antica bellezza la cappella monumentale che ospita le spoglie del filosofo sambiasino Francesco Fiorentino, nel cimitero di via Paglia a Catanzaro. Il monumento venne realizzato dall’Amministrazione provinciale e inaugurato il 17 febbraio del 1889, in segno di omaggio verso il filosofo morto a Napoli cinque anni prima, poco più che cinquantenne. Il presidente della Provincia Wanda Ferro ha fatto effettuare delle ricerche negli archivi dell’Ente, recuperando gli atti del Consiglio provinciale dell’epoca, dai quali risulta la decisione di fare erigere un monumento al filosofo (realizzato da Francesco Jerace) – con l’esborso di una somma di 15 mila lire -, di concorrere alle spese di trasporto della salma, e di concedere una pensione di 1200 lire al figlio del filosofo per la sua istruzione.
Nei giorni scorsi il presidente Wanda Ferro, insieme al dirigente del settore Patrimonio dell’Ente, arch. Alfredo Gigliotti, e al geom. Giuseppina Pugliese, ha effettuato un sopralluogo presso la cappella del cimitero catanzarese, per verificare gli interventi necessari per il ripristino. Già entro la metà di settembre è prevista la gara d’appalto.
“L’iniziativa – spiega il presidente Ferro – rientra nell’ottica di valorizzazione del nostro patrimonio storico, artistico e culturale, ma soprattutto risponde alla nostra idea di costruire una forte identità provinciale. Riscoprire e apprezzare la figura di un pensatore come Francesco Fiorentino, che nacque a Sambiase, cominciò i suoi studi a Catanzaro per poi proseguire la sua ricerca nelle più importanti università italiane, vuole rafforzare quel percorso culturale che mira al superamento degli elementi di divisione dei nostri territori. Da un’identità comune e da una virtuosa comunione di intenti deve infatti partire la crescita cultura, sociale ed economica della provincia e dell’intera regione”.
Francesco Fiorentino nacque a Sambiase nel 1834. Dopo la laurea in Legge a Catanzaro, la passione per la filosofia lo portò a Napoli. Entrato in contatto con circoli hegeliani, abbandonò la sua impostazione giobertiana per seguire Bertrando Spaventa. Nel ‘60 organizzò l'insurrezione delle Calabrie nell'ambito dell'impresa garibaldina. Fu prima insegnante di filosofia nei Licei, poi professore di Storia della filosofia nell’Università di Bologna. A Napoli insegnò Filosofia della storia, poi a Pisa tenne la cattedra di Filosofia teoretica. Ritornato a Napoli ricoprì, dopo la morte di Spaventa, la cattedra di Filosofia teoretica, fino alla sua morte avvenuta nel 1884. Fu anche eletto deputato in parlamento per alcune legislature, nella destra storica. Tra le sue opere, particolare rilievo rivestono uno studio su Giordano Bruno (Il panteismo di Giordano Bruno), pubblicato nel 1861, un saggio storico sulla filosofia greca, e diversi manuali di filosofia.