Cipr: il Cras di Rende rilascia tre gheppi e due poiane
Continua l’intensa attività del Centro di recupero animali selvatici (CRAS) di Rende. A fronte di un numero davvero inusitato di ricoveri, - si legge in una nota del Cipr, Comitato Italiano per la Protezione degli Uccelli Rapaci - si susseguono le reintroduzioni in natura, anch’esse, per fortuna, numerose, a significare che le cure, l’assistenza e la professionalità dei volontari portano a buon fine gli interventi terapeutici finalizzati alla liberazione degli animali. Sulle pendici della Catena Costiera sono stati rilasciati in natura tre gheppi e due poiane, che andranno a rinforzare il patrimonio faunistico del nostro territorio, per altri versi aggredito e impoverito, anche in termini di avifauna, dalle attività antropiche e, soprattutto, dagli incendi, per non parlare del bracconaggio, piaga che sembra inestirpabile. Due dei gheppi liberati erano arrivati al CRAS non a causa di aggressione venatoria ma perché detenuti illegalmente nel crotonese e sequestrati dagli agenti del Corpo Forestale dello Stato di Crotone. Gli uomini del NIPAF –Nucleo investigativo di Polizia Ambientale e Forestale - del Comandante Giuseppe Melfi avevano nel mese di luglio operato un maxi sequestro di fauna selvatica detenuta illegalmente in violazione sia della legge sulla CITES che per il maltrattamento animale.
La poiana che ha riconquistato la sua libertà era stata consegnata al Centro dalla sig.ra Iannone e come si ricorderà era stata rinvenuta in mare aperto, a circa 300 metri dalla costa di Fiumefreddo Bruzio dal signor Fabio Tenuta, che assieme ad altri amici era in barca a pesca. E’ stata la mobilitazione di una intera famiglia di Mantova, in vacanza a Fiumefreddo, a salvare la vita al rapace, a riprova del fatto che quando la grande sensibilità dei cittadini verso la fauna selvatica incontra la pronta ed efficiente risposta delle istituzioni, è l’intera Calabria che può e deve inorgoglirsi dell’operato svolto! La poiana, ha precisato Mauro Tripepi, Presidente del Cipr, è un uccello rapace diurno, carnivoro, di lunghezza approssimativa sui 50-60cm, apertura alare dai 125 ai 145 cm. Le armi sono costituite dal becco adunco e dalle forti zampe fornite di lunghi artigli ricurvi. Caccia normalmente a vista, esplorando da grande altezza il territorio. Volteggia per ore descrivendo ampi cerchi alla ricerca di una preda, pronta a lanciarsi in una fulminea picchiata allorché la individua. Il volo è silenzioso, il suo arrivo improvviso. Caccia piccoli mammiferi, roditori, coleotteri, lucertole, serpenti e piccoli uccelli. Svolge un ruolo primario nel mantenimento dell'equilibrio dell'ecosistema naturale cibandosi anche di carogne. Frequenta montagne, colline, vallate, pianure, regioni boscose e ampi spazi coltivati. Per fortuna, la sensibilità verso la natura, gli animali e l’ambiente è in salita, come dimostrano le segnalazioni di diversi animali selvatici ricoverati al CRAS durante i mesi estivi.
Il recupero dei selvatici è stato reso possibile dalla concreta azione della Polizia Provinciale. Infatti gli uomini del Comandate Giuseppe Colajacovo si sono prodigati nel dare immediata risposta a tutte le chiamate che sono arrivate da ogni parte della provincia. La liberazione dei rapaci è avvenuta, tra la curiosità di spettatori occasionali ed in presenza degli agenti della Polizia Provinciale Luigi Perna ed Andrea Amato. Segnaliamo infine che al Cras nei giorni scorsi sono arrivate le prime vittime della nuova stagione venatoria. Infatti, oltre ad un bellissimo esemplare di Astore, è stata abbandonata davanti al cancello del CRAS da mani ignote una Poiana ferita da qualche bracconiere, come evidenzia il pallino conficcato nelle coscia dell’animale. Non c’è dubbio che ogni liberazione regala una soddisfazione particolare ai volontari del Cras in quanto la buona riuscita del recupero è il frutto di un lavoro di pazienza e di competenza che vede impegnate molte persone per un tempo non certo breve.