Scuola e disabili, l’Usb Calabria: no all’esternalizzazione dei servizi
“E’ ricominciata la scuola, sono ricominciati i problemi. Anzi, ogni anno che passa, grazie allo smantellamento della scuola pubblica, le difficoltà aumentano”. Ed è così che l’Usb Scuola della Calabria denuncia “le enormi difficoltà all’avvio dell’anno scolastico per il ritardo nelle operazioni di reclutamento insegnanti e per pesanti tagli imposti alle scuole”.
“In particolare all’Istituto Magistrale Campanella di Lamezia Terme – affermano dall’unione sindacale - dove si registra la presenza di ben 22 disabili iscritti, non si riesce, al momento, a garantire a tali alunni, la presenza di un solo assistente, figura preposta alle esigenze vitali fisiologiche dei disabili. Quello che sta succedendo a Lamezia, in modo così eclatante, sta succedendo, purtroppo, in quasi tutte le scuole della Calabria”.
“E’ appena il caso di ricordare – prosegue l’Usb - che l’assistenza viene effettuata da apposito personale specializzato, in possesso di adeguata preparazione culturale e professionale, svolge la sua attività prevalentemente nell'assistenza diretta dell’alunno disabile e prevede mansioni che non possono essere contemplate nel contratto collettivo del personale Ata né del personale docente. L’assistente ai disabili, dunque, svolge mansioni di totale sostegno materiale, senza il quale potrebbero bloccarsi le normali attività scolastiche quotidiane”.
“Stanno aumentando, quindi, in modo assai allarmante, le preoccupazioni di genitori di alunni disabili che, vivono con terrore, l’ipotesi di dover lasciare a casa i propri figli proprio perché la Scuola non garantisce una adeguata assistenza”.
“USB Scuola Calabria – continua il sindacato - non può non far proprie le preoccupazioni e gli allarmi dei genitori, sottolineando anche il fatto che l’assistenza specialistica agli studenti disabili delle Scuola Superiori, è una figura esternalizzata, pagata, cioè, con i fondi predisposti dalle Province. I gravi tagli agli Enti locali delle recenti manovre finanziarie, con ovvie diminuzioni delle disponibilità economiche, stanno mettendo in seria difficoltà le amministrazioni provinciali e le ricadute negative sono, come troppo spesso accade, solo sulle spalle dei cittadini”.
“Immaginiamo – concludono - cosa potrebbe succedere se, anche la figura dell’insegnante di sostegno, venisse esternalizzata, come previsto da disegni di legge presentati alla Camera dei deputati, da un gruppo di “lungimiranti” politici calabresi. Per questo USB spinge con determinazione per la reinternalizzazione di tutti i servizi scolastici”.