Soddisfazione dell’Ugl sanità dopo l’approvazione della Legge regionale

Calabria Attualità
Vincenzo Ursini

“La Fondazione Tommaso Campanella era e rimane patrimonio di tutti. L’approvazione, da parte del Consiglio regionale, della Legge che trasforma il Polo Oncologico in ente di diritto pubblico, ci trova, pertanto, pienamente d’accordo, non solo come rappresentanti sindacali, ma soprattutto come cittadini”. Lo sostiene Vincenzo Ursini, segretario provinciale dell’Ugl sanità. “Ecco perché - aggiunge il sindacalista - sentiamo la necessità di esprimere pubblicamente al governatore Giuseppe Scopelliti, a tutta la giunta regionale (in particolare agli assessori della provincia di Catanzaro) e ai consiglieri di maggioranza, i nostri più sentiti ringraziamenti, anche a nome dei numerosi calabresi che in questi anni ci hanno stimolato nella nostra quotidiana battaglia a sostegno di un ente che tanto ha dato, checché se ne dica, in termini di risposte assistenziali di natura oncologica”. “Nel corso di questi difficili anni, - continua il sindacalista - l’Ugl sanità ha sempre sostenuto la necessità di assicurare la continuità dell’attività della Fondazione, e lo ha fatto anche quando tutti remavano contro e invocavano a più voci la sua chiusura, senza tener conto minimamente del grande disagio che una eventuale dismissione dell’attività avrebbe comportato per gli ammalati oncologici dell’intera regione e per tutti i lavoratori, l’80% dei quali sono monoreddito”. “Abbiamo sempre condiviso le preoccupazioni e le battaglie dei dipendenti e del Comitato di lotta, senza mai porgere orecchio ai disfattisti che avrebbero voluto scrivere la parola fine ad un Ente che, invece, meritava solo un’attenta rimodulazione; quella rimodulazione che il presidente della Giunta regionale e l’intera maggioranza hanno ora attuato, nel rispetto degli impegni politici assunti pubblicamente qualche mese fa”. Condividiamo in toto, quindi, la dichiarazione del presidente Scopelliti, nella convinzione assoluta che la Fondazione Tommaso Campanella sia davvero “un patrimonio di risorse e di idee” e può diventare nell’immediato futuro “un presidio di buona sanità non solo per la città di Catanzaro, ma per tutta la Calabria”.