Pupo (Fli): partecipi anche Rende al suggestivo progetto della Cosenza marittima

Cosenza Attualità

“Il progetto della “Cosenza marittima” è troppo importante per essere limitato alla partecipazione dei soli comuni di Cosenza e Paola. - È quanto scrive in un comunicato stampa Spartaco Pupo Capogruppo Fli del Comune di Rende - Occorre dare atto al sindaco Occhiuto di avere ridato smalto al tema dell’area urbana, negli ultimi cinque anni completamente dimenticato, a Cosenza come a Rende. Nella nuova visione di area urbana “vasta”, inaugurata da Occhiuto, si iscrive l’idea geniale e suggestiva di fare di Paola la marina ufficiale di Cosenza, attraverso un collegamento veloce tra le due città. Un’idea che non può non essere sposata dagli amministratori di Rende, tante sarebbero le convenienze di natura economica e culturale che la nostra città riceverebbe da un suo immediato sbocco al mare. Rende, e forse anche l’Unical, devono inserirsi immediatamente nel progetto che i sindaci di Cosenza e Paola si apprestano a realizzare mettendo da parte appartenenze politiche, campanilismi e interessi particolari, per ricercare insieme il bene comune. Rende, tra l’altro, è più vicina al Tirreno di quanto non lo sia Cosenza, per cui sarebbe davvero impensabile una sua esclusione dal progetto.

I Pisl (Programmi integrati di Sviluppo Locale) rappresentano un’occasione irripetibile per quella “sezione mobilità” che essi prevedono e che consente alle amministrazioni locali interventi straordinari in termini di infrastrutture viarie altrimenti impossibili. Da questo punto di vista, a Rende si offre l’opportunità per mettere mano a quei tratti della SS 107 che ricadono nel suo territorio e che sono pericolosi per la pubblica incolumità e soprattutto per realizzare quel nuovo accesso all’Unical inutilmente atteso da quarant’anni. Un nuovo, moderno e veloce sbocco ad Ovest costituirebbe per Rende una enorme fortuna in termini non solo di attrazione turistica nei periodi estivi ma anche di sviluppo di tutta l’area circostante l’Unical, per il richiamo di nuovi utenti, flussi di persone e investimenti, a tutto vantaggio dell’Unical e dell’intera economia rendese.

Insomma, Rende deve aprirsi, una volta per tutte, a una collaborazione serena e pacata con le realtà vicine, per pensare in grande e scongiurare un isolamento istituzionale e politico che comprometterebbe seriamente il suo sviluppo futuro”.