Costantino sui tagli della provincia di Crotone
"Esprimo la mia vicinanza al Presidente Stano Zurlo che con l’autospensione dal PDL ha dimostrato che il dovere di difendere il Territorio viene prima di tutto ,e faccio mio l’invito del Presidente a far emergere “l’orgoglio e la fierezza di essere cittadini della Provincia di Crotone”. - Inizia così la nota stampa di Gabriele Costantino, esponente politico centrodestra - Quando arriva il momento di ridurre gli sprechi si fa credere ai cittadini che per il rientro della spesa pubblica la soluzione unica è l’abolizione delle Province. Ma non di tutte le Province, visto che sono escluse da tagli le Province con più di 3.000 km quadri di superficie. E’ vero che bisogna tagliare i costi della burocrazia, ma non quelli della democrazia. Non si può cancellare il diritto ad esistere di una Provincia,come quella di Crotone istituita nel 1992 (Decreto legislativo 249 del 6 marzo 1992) grazie ai sacrifici ed alla costanza di chi per anni si è battuto con tutte le forze e in tutte le sedi istituzionali.
Quella dell’ estensione territoriale, che ha riproposto l’intenzione del 2010 di abolire le 29 province che sulle prime si dovevano sopprimere, è un espediente che ci delinea un risparmio apparente, ed allo stesso tempo un gioco di illusione che ha salvato dai tagli le Province come Belluno, Grosseto e Sondrio, che hanno una popolazione all'incirca uguale a quelle di Vibo e Crotone. Quello che mi mette in apprensione è che il taglio della Provincia di Crotone comporterà lo spostamento della Prefettura, della Questura, dei Comandi provinciali di Polizia, Carabinieri e Guardia di finanza in un territorio come il nostro vessato dalla criminalità organizzata e da dinamiche socio-economiche complesse che andrebbero ad accrescersi con la soppressione della Camera di Commercio ed i vari enti. Non scordiamoci che oltre alle Province sono sotto accusa anche i piccoli comuni, e che i tagli che li coinvolgerebbero corrispondono come importo al costo di una ventina di deputati, che siedono su alcune di quelle 50 mila poltrone che Calderoli, Ministro per la Semplificazione Normativa, nel gennaio del 2010 aveva giurato di tagliare.
Scongiuriamo che si mortifichi la Provincia di Crotone in nome della riduzione degli oneri della politica, relegando il territorio crotonese in una periferia, che vedrà scaricarsi colpevolezze che non ha, e già penalizzata da tagli sempre maggiori di trasferimenti. Un mio invito va a tutte le forze politiche del territorio affinché, al di là delle loro appartenenze partitiche, difendano un territorio come quello crotonese, territorio di frontiera che ospita uno dei più grandi campi d’accoglienza d’Europa , ma anche territorio che ha visto una decadenza di quei siti industriali che negli anni ’70 fecero di Crotone uno dei poli industriali più floridi del Mezzogiorno, e che poi con la dismissioni del polo chimico e la conseguente grave crisi occupazionale portarono nel 1994 al riconoscimento di Crotone come “area di crisi”. Ma quelle fabbriche, che si erano insediate su una delle più belle coste, hanno lasciato povertà ed inquinamento senza riscontri economici e sociali per l’intera popolazione, che ad oggi è in attesa di una bonifica che tarda a decollare.- Conclude Costantino - Spero e rincuorato anche dalla sensibilità espressa dagli amministratori locali in questi giorni, che ci sia una rivalutazione da parte del Governo di questo progetto di abolizione delle Province che ritengo confuso ed improduttivo e non prevede una riforma organica del Paese".