Sanità: Federfarma giudica penalizzante per i cittadini la delibera della Giunta

Calabria Salute

Federfarma Calabria, attraverso una nota, esprime "grande preoccupazione relativamente all'attuazione della "fantomatica" delibera di Giunta regionale n. 81 del 10 Febbraio 2010 diffusa venerdi' scorso, 26 Febbraio, dal Dipartimento Tutela della Salute. Con tale delibera - scrive Federfarma - si dispone, con decorrenza, oggi, lunedi' I Marzo la "distribuzione diretta esclusiva" da parte delle ASL dell'ossigeno terapeutico, dei farmaci in PHT e dei farmaci in dismissione ospedaliera ed ambulatoriale. Detta cosi' sembrerebbe pure una buona cosa. Peccato - continua l'associazione - che il direttore generale, Andrea Guerzoni, dimentichi di precisare che si tratta di moltissimi farmaci, indispensabili, urgenti e che richiedono particolari condizioni di conservazione, prescritti a Cittadini in precarie condizioni di salute, affetti da patologie croniche ed oncologiche, che dovranno provvedere a ritirarli, o a farli ritirare, presso i pochissimi punti di distribuzione delle ASP anziche' nella farmacia sotto casa. Gli stessi punti di distribuzione, per di piu' spesso non attrezzati per la corretta conservazione di farmaci cosi' delicati, operano con orari ridotti. (3 o 4 ore al giorno contro le 24 ore su 24 osservate dalle farmacie)". "I cittadini calabresi - continua la nota - saranno pertanto costretti ad onerosi e disagevoli spostamenti per ritirare un farmaco; farmaco che probabilmente non troveranno subito essendo cosi' costretti a ritornare nella speranza di averlo. In tutte le altre regioni, piu' evolute ed attrezzate della nostra, dopo fallimentari tentativi di distribuzione diretta si e' preferito ritornare alla distribuzione di tali farmaci in farmacia. Federfarma Calabria, "nel denunciare ai prefetti i rischi per la salute pubblica, esorta le province, i sindaci, tutte le forze politiche, i sindacati, le associazione per la tutela dei diritti dei malati e gli stessi cittadini a metter in campo tutte le loro forze per sventare questo ulteriore, pericolosissimo, attentato alla salute dei calabresi dichiarandosi disponibile a qualunque confronto per l'avvio di un protocollo che assicuri veri risparmi nel rispetto del diritto alla salute del cittadino, diritto anch'esso dimenticato, o volutamente ignorato dai nostri vertici regionali".