Lecce: “Lacune del piano regionale di sviluppo turistico sostenibile”
“La decisione del Presidente della II Commissione regionale, Franco Morelli, di riaprire i termini per la presentazione di nuovi emendamenti al Piano Regionale di Sviluppo Turistico Sostenibile e di convocare una nuova riunione della Commissione per martedì 11 ottobre conferma tutte le nostre preoccupazioni rispetto ad uno strumento che, seppur composto da 600 pagine, appare incompleto e carico di incongruenze, errori analitici, elementi di dubbia interpretazione che, nel complesso, danno l’impressione di una generale sottovalutazione delle potenzialità di sviluppo turistico sostenibile del vasto territorio della Provincia di Cosenza”
E’ quanto afferma, in una nota, l’assessore al Turismo, Sport e Spettacolo della Provincia di Cosenza, Pietro Lecce.
“A tal proposito -prosegue Lecce- è bene ricordare che il territorio della provincia di Cosenza è uno dei più estesi d’Italia ed è inserito in uno dei contesti euromediterranei più ricchi di paesaggi naturali, ambientali, storici, insediativi e culturali. Per questo motivo esso presenta i valori più alti rispetto a tutti gli indicatori-chiave dei flussi e dell’offerta turistica regionale. Rispetto a ciò, il Piano Regionale di Sviluppo Turistico Sostenibile evidenzia molte, troppe lacune. Non si capisce, per esempio, come mai siano stati escluse, senza nessuna giustificazione o argomentazione di merito, le aree a maggiore attrattività turistica di diversi contesti e singoli comuni che, invece, presentano risorse e potenzialità turistiche rilevanti e che, da anni, sono ai primi posti di classifiche nazionali che certificano la loro eccellenza ambientale e turistica. Così come non si spiega il motivo per cui si debba registrare un grave deficit nell’analisi e nell’interpretazione dei valori, delle vocazioni e dei patrimoni di cui il territorio della Provincia di Cosenza è assolutamente ricco. Giova ricordare, a tal proposito, che la nostra è la provincia di gran lunga la più dotata provincia della Calabria in termini di patrimonio storico-monumentale e archeologico. Criticità analoghe, infine, si evidenziano anche sull’analisi delle produzioni. Il territorio cosentino, infatti, è rappresentato come povero, laddove al contrario, è nettamente il più dotato di produzioni dell’agroalimentare tipiche, tradizionali o certificate DOC, IGT, DOP, ecc., le quali, com’è noto, sono diffuse su tutto il territorio e, segnatamente, nei contesti costieri, della collina e della montagna e nei distretti (la Provincia di Cosenza, tra l’altro, è l’unica ad avere un Distretto Agroalimentare di Qualità e ben tre Distretti Rurali”.
“Abbiamo l’impressione -conclude l’assessore Lecce- che anche questa volta la fretta di recuperare un certo ritardo sia stata cattiva consigliera. Troppe dimenticanza, troppe sottovalutazioni che evidenziano anche una forte mancanza di concertazione. Nella fase di costruzione del Piano, infatti, non è stato mai convocato e coinvolto il Comitato Istituzionale per le politiche turistiche previsto per legge, così come non sono stati mai coinvolti gli Organismi Partenariali e Tecnici del POR FESR 2007/2013, che pure è lo strumento programmatorio e finanziario prioritario per l’attuazione dello stesso Piano. E si potrebbe continuare ancora, evidenziando altre incongruenze o criticità”.
“Gli undici giorni che ci separano dalla nuova convocazione della II Commissione regionale –ha concluso l’assessore Lecce- devono servire a farci recuperare il tempo perduto, colmando lacune, correggendo distorsioni, riconoscendo e sanando omissioni e criticità. Una provincia vasta e importante come quella di Cosenza, che presenta storie, identità, patrimoni e tesori inestimabili non può essere penalizzata o mortificata se vogliamo davvero mettere insieme un Piano che corrisponda realmente alla realtà”.