Guccione sul piano regionale di sviluppo turistico sostenibile, incongruenze
"Il Consigliere regionale del Pd, on. Carlo Guccione, ha presentato oggi, all’attenzione della II Commissione “Bilancio e Attività Produttive” del Consiglio regionale, una nota preliminare di osservazioni al Piano Regionale di Sviluppo Turistico Sostenibile per il triennio 2011/2013, di cui alla Legge Regionale n. 8/2008. - Comunica una nota stampa - Come si ricorderà il presidente della Commissione, on. Franco Morelli, nell’ultima riunione svoltasi venerdì scorso, 30 settembre, su richiesta dei rappresentanti della Provincia, dell’UPI e di diversi sindaci auditi nel corso di quella stessa seduta, aveva ritenuto di far slittare il termine ultimo per la presentazione di proposte, integrazioni e suggerimenti al Piano alle 17 di oggi, mercoledì 5 ottobre 2011. Nel documento l’on. Guccione evidenzia una serie di incongruenze e criticità che possono essere così sintetizzate:
- generale sottovalutazione delle risorse e delle potenzialità di sviluppo turistico del territorio della Provincia di Cosenza che, come è noto a tutti, è uno dei più estesi d’Italia ed è inserito in uno dei contesti euro mediterranei più ricchi di variabilità di paesaggi naturali, ambientali, storici, insediativi e culturali. Inoltre, è il territorio che registra nettamente i valori più alti su tutti gli indicatori-chiave dell’offerta turistica e dei flussi.
- pesante deficit nell’analisi e nell’interpretazione dei valori, delle vocazioni e dei patrimoni di cui il territorio della Provincia di Cosenza è dotato. Appare assolutamente priva di fondamento analitico, infatti, la valutazione dei patrimoni storico-monumentale, delle tradizioni e delle produzioni per come riportata nel Piano.
- l’esclusione, senza nessuna giustificazione o argomentazione di merito, dalle Aree a Maggiore Attrattività Turistica di diversi contesti e singoli comuni che, al contrario, presentano risorse e potenzialità turistiche rilevanti. Si fa particolare riferimento ai contesti costieri che riguardano i comuni di Nocara, Rocca Imperiale, Canna, Oriolo, Montegiordano, Roseto Capo Spulico, Castroregio, Amendolara, Albidona (Alto Ionio); Crosia, Paludi, Calopezzati, Cropalati, Caloveto, Pietrapaola, Mandatoriccio, Scala Coeli, Cariati, Terravecchia (Basso Ionio); Fiumefreddo Bruzio, Longobardi, Belmonte Calabro, Lago, Aiello Calabro, Serra d’Aiello, San Pietro d’Amantea, Cleto (Basso Tirreno).
Giova ricordare, inoltre, che la Provincia di Cosenza è la più dotata in termini di patrimonio storico-monumentale e archeologico: ad esempio, dei 277 musei che il Piano annovera a livello regionale, ben 104 sono nel cosentino, mentre, per fare un altro esempio assai noto, l’area archeologica di Sibari rappresenta, da sola, più della metà dei 4000 ettari di aree archeologiche vincolate della Calabria; - Continua la nota -
- fuori scala e fuori luogo appare anche la cartina che rappresenta la Provincia di Cosenza, al confronto con le altre, come un territorio scarsamente ricco di identità, tradizioni ed arte, cosa che stride non solo con l’evidenza dei dati ma anche con il senso comune;
-criticità analoghe si evidenziano anche sull’analisi delle produzioni rispetto alle quali, ancora una volta, il territorio cosentino è rappresentato come povero, laddove al contrario, è nettamente il più dotato di produzioni dell’agroalimentare tipiche, tradizionali o certificate DOC, IGT, DOP, ecc., le quali, com’è noto, sono diffuse su tutto il territorio e segnatamente nei contesti costieri, della collina e della montagna e nei distretti (la Provincia di Cosenza, tra l’altro, è l’unica ad avere un Distretto Agroalimentare di Qualità e ben tre Distretti Rurali, riconosciuti ai sensi della legge regionale n. 21/2004). Il Piano di Valorizzazione dei Beni Paesistici e Storici (PVBPS) della Provincia di Cosenza riporta i valori reali della consistenza patrimoniale del cosentino: a questo si rimanda per ogni confronto.
-indeterminatezza della visione ed insufficienza della strategia alla scala regionale, coerentemente con il quadro programmatorio in essere e con i modelli e gli strumenti d’azione definiti dalla legge n. 8/2008;
-incongruenze di tipo formale e procedurale;
-incoerenza con il quadro programmatorio, finanziario, strumentale della Programmazione 2007/2013, principale motore finanziario, tecnico, amministrativo per l’attuazione del Piano;
-disequilibrio nell’allocazione programmatica delle risorse finanziarie tra le diverse Linee Strategiche ed all’interno di alcune di queste;
-incoerenza tra il Piano e gli strumenti operativi della Programmazione 2007/2013, in particolare tra le mappature proposte dal Piano in merito alle Aree a Maggiore Attrattività Turistica ed i Territori di Sviluppo Turistico, Culturale ed Ambientale proposti dal Quadro Unitario della Progettazione Integrata 2007/2013."